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Il regno di Creta e la civiltà cretese
Scritto il:
30 Aprile 2024
Autore: Minosse
Voto: 13
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L’isola di Creta, sita nel Mediterraneo, a sud-est del Peloponneso, fu abitata sin dal Neolitico. Tra il 3000 e il 1450 a.C. vi si sviluppò la civiltà minoica, dalle oscure origini, non certo indoeuropee, dal livello sociale, artistico e architettonico incomparabilmente superiore all’area circostante. Essa fiorì grazie alla fortunata posizione geografica dell’isola, che ne faceva un nodo essenziale nei traffici marittimi del Mediterraneo orientale (sviluppatissimi quelli con l’Egitto). Principali fonti della sua ricchezza furono la metallurgia, l’oreficeria, l’artigianato tessile e della ceramica. Il predominio economico sfociò in un incontrastato controllo del Mar Egeo (la “talassocrazia”, da thalassa, “mare”, e kratia, “potere”). Già dal II millennio erano stati costruiti splendidi palazzi a Cnosso, Festo e Haghia Triada. Distrutti da un terremoto intorno al 1750 a.C., vennero ricostruiti ancora più grandi. Il periodo da 1600 al 1400 a.C. segnò l’apogeo della civiltà minoica e del leggendario re di Cnosso, Minosse, che unificò l’isola. Minosse liberò l’Egeo dai pirati e per questa sua azione richiese ingenti tributi alle popolazioni rivierasche, minacciate dalle loro scorrerie. Indebolita da una serie di cataclismi, l’isola venne devastata e conquistata dagli Achei (1400 a.C. ca) entrando così nell’orbita della civiltà micenea che i Cretesi comunque influenzarono profondamente. Le invasioni doriche del XII sec. a.C. segnarono la fine della sua potenza.