Don Vito Corleone, capo delle cinque famiglie che esercitano il loro potere nel mondo della mafia newyorchese, è uomo d’onore con un preciso codice morale, generoso con gli amici quanto implacabile con i nemici. Dalla casa di Long Island, circondato da una famiglia patriarcale, comanda il vasto impero sotterraneo della malavita americana: gioco, corse di cavalli, prostituzione, neppure il mondo di Hollywood sfugge alla sua influenza. Don Vito è un uomo ragionevole, ma per chi rifiuta di ragionare a modo suo, la punizione è rapida e crudele, di una crudeltà raffinata che se non toglie all’avversario la vita lo priva della volontà di reagire.
E’ un romanzo pieno di momenti di tensione e colpi di scene ma è anche un documento, originale ed autentico, di una società violenta fatta di ricatti, omicidi e torture. Fondamentali in questo mondo sono anche i concetti di famiglia e rispetto, gli intrecci tra politica e malavita, il porre l’attenzione sui boss, la loro vita quotidiana, i loro sicari e consiglieri e tutta l’organizzazione dietro queste famiglie del male dove anche le cerimonie più sacre come il matrimonio ed il funerale fanno da sfondo agli affari illeciti.