welcome to the nightmare GDR
La Valle dei Fiori Eterni
La Città di Cristallo di Solara
SCHEDA:
Status:
Attivo
Genere:
Anime/Manga
Principale:
questo è il gdr principale di questa categoria!
Esclusivo: Sì, questo GDR è invenzione della gestione ed esiste solo su Rolenet!
Ruolate private: Sì
Accesso: FREE
Blocchi: Libero, per tutti!
Trama GdR
Nel cuore di un cosmo tessuto di luce e tenebre, dove il destino si intrecciava come fili di una tela intricata, Luminis risplendeva come un gioiello celeste, immacolato e perfetto. Il suo opposto, Darknis, era avvolto in un manto di oscurità perenne, un regno ove le stelle sembravano soffocare sotto il peso del vuoto. Fra i due mondi, separati da millenni di rivalità e conflitti silenziosi, vi era un equilibrio fragile, mantenuto da una barriera invisibile che nessuno osava infrangere. Fino a quando *lei* e *lui* non si incontrarono.
Astrid, maga della luce, incarnazione vivente della purezza cristallina, cresceva tra i giardini eterni di Luminis, nutrita dalle radici dell’eternità stessa. Rethiel, invece, stregone dell’oscurità, era nato sotto un cielo privo di stelle, nutrito dal dolore delle anime perdute. Entrambi, figli di dodici primavere, erano destinati a diventare strumenti delle loro rispettive schiere, armi forgiate per distruggersi a vicenda. Eppure, il destino, con la sua ironia crudele, li condusse l’uno nelle braccia dell’altra durante un evento astrale raro: un’eclissi totale che oscurò persino il sole perpetuo di Luminis. Fu allora che i loro sguardi si incrociarono, e qualcosa di proibito fiorì nei loro cuori, qualcosa che nessun incantesimo poteva spezzare né alcuna legge cancellare.
Il loro amore, ardente e impossibile, divenne il catalizzatore di una fusione insospettata. I due pianeti, Luminis e Darknis, si unirono in un singolo mondo chiamato Lumdarnis, un luogo ibrido dove luce e tenebra coesistevano in un delicato equilibrio. Ma tale armonia, frutto di un sentimento tanto puro quanto ribelle, era destinata a essere spezzata.
Un secolo dopo, quando il ricordo dei due amanti era ormai sbiadito come un dipinto corroso dal tempo, Rethiel venne trafitto al cuore dalla strega suprema Ceride, una creatura antica e vorace, affamata di potere al punto da divorare interi universi pur di saziare la propria insaziabile sete. La lama della strega, intrisa di veleno cosmico, perforò il petto di Rethiel, estinguendo la sua vita in un istante. Tuttavia, ciò che accadde dopo superò ogni comprensione umana. Il corpo del giovane stregone svanì, dissolvendosi in un turbine di ombre palpabili, mentre la sua anima, corrotta dal male che Ceride aveva inoculato in lui, si frammentò in miriadi di particelle oscure. Queste ultime, simili a spore maligne, si diffusero nell’aria, cercando ospiti vulnerabili.
Coloro che furono toccati da quelle ombre divennero creature distorte, marionette animate da un desiderio insaziabile di caos e distruzione. Le loro menti, un tempo limpide, si trasformarono in pozzi senza fondo di depravazione e malvagità. Iniziarono a uccidersi l’un l’altro, a combattere guerre fratricide, a distruggere tutto ciò che incontravano sul loro cammino. Non vi era più alcuna traccia di compassione o pietà nei loro occhi; solo un vuoto assoluto, un abisso che inghiottiva ogni brandello di umanità rimasto. Poi, un giorno, quelle anime macchiate dall’oscurità abbandonarono i loro involucri mortali, lasciandoli cadere come foglie secche in autunno. Si fusero in un’unica entità, un essere mostruoso e terrificante: Akumu.
Akumu, il cui nome echeggiava come un grido disperato nella notte, era la personificazione stessa dell’orrore. La sua forma era indefinita, mutevole, un amalgama di ombre che si contorcevano incessantemente, assumendo sembianze grottesche e deformi. Gli occhi, due orbite infuocate, brillavano di un odio viscerale, mentre la sua voce, un sussurro distorto che graffiava l’anima, portava con sé la promessa di sofferenze infinite. Egli era il male allo stato puro, un dio oscuro nato dalle ceneri di un amore perduto e corrotto. Il suo scopo era semplice e devastante: portare il caos assoluto nell’universo, ridurre ogni cosa a un cumulo di macerie fumanti, cancellare ogni traccia di ordine e bellezza.
Ogni passo di Akumu era accompagnato da un’eco sinistra, un suono che faceva tremare le fondamenta stesse della realtà. Le sue mani, artigli affilati come lame, lasciavano scie di sangue ovunque toccassero, mentre il suo respiro, freddo come il vento che soffia sulle tombe, portava con sé il tanfo della morte. Era felice solo quando vedeva gli altri soffrire, quando le urla di agonia si levavano verso il cielo come preghiere disperate. Nulla poteva placare la sua fame insaziabile, nulla poteva fermarlo. Era un incubo fatto carne, un demone che danzava sulle rovine di ciò che un tempo era stato bello e sacro.