HOME   ||   CHI SIAMO   ||   COME RUOLARE   ||   GIOCHI DI RUOLO    REGISTRATI!
ROLENET
Il Social Network dei Giochi di Ruolo

ROLENET
L'esclusivo social network per i GDR
  

207
Visite

1
Voti
Avvia

Role
Messaggio privato
+ Aggiungi amico
Sei amico
.θεάτηςάνοιξης.
♀ Grado Allievo

La dea della primavera.

GDR: World of Demigods. (gestione hiddentales.)

Categoria: Divinità Greco-Romane.

Divinità: Persefone

Prestavolto: Giordano Alexia (inserito da me)

Status: regina di lordoftheafterlife.

Casa: Famiglia "World of Demigods."



Persefone
Regina dell’Aldilà.


La bella Persefone è una creatura leggiadra che ama la libertà ma si sente anche terribilmente sottovalutata dagli dei, fino a che non si ritrova nel oltretomba, rapita da Hades il signore di quel luogo cosi cupo.
Fu li che la figlia di Demetra ebbe la sua metamorfosi, pur restando la principessa della primavera leggiadra e gentile rivelò una parte oscura che fini per farla innamorare profondamente del suo signore della quale divenne una più che degna Regina.
Di giorno in un modo e di notte in un’altro cosi appariva il carattere di Persefone che sapeva essere tanto buona e pietosa quando manipolatrice, sottostava solo agli ordini di Hades di cui aveva conosciuto i lati più oscuri amandoli.


Persefone era figlia di Demetra e Zeus, o, secondo un’altra leggenda, di Zeus e della dea omonima del fiume infernale Stige. Venne rapita dallo zio Ade, dio dell’oltretomba (la tradizione associa diverse località al rapimento: Eleusi, Ermione, Feneo, Cnosso, Hipponion (Vibo Valentia), Enna e Siracusa). Mentre raccoglie dei fiori nella piana di Nysa, insieme alle sue compagne, figlie di Oceano, dal prato fiorito spunta un narciso di straordinaria bellezza. Persefone, immersa in un sacro stupore (θαμβήσας), protende le mani per raccogliere il meraviglioso fiore quando dalla base del narciso si apre una voragine da cui emerge il re dei morti, Ade, che la porta via negli inferi per sposarla,ancora fanciulla,contro la sua volontà. Una volta negli inferi le venne offerta della frutta, ed ella mangiò senza appetito solo sei semi di melograno: ignorava però che chi mangia i frutti degli inferi è costretto a rimanervi per l’eternità. Il significato del melograno può certamente rimandare al matrimonio e alla fertilità. Secondo altre interpretazioni, il frutto che nel mito stabilisce il contatto con il regno dell’oltretomba non è il melograno ma, a causa delle sue virtù narcotiche e psicotrope, l’oppio, la cui capsula, peraltro, è straordinariamente simile proprio al frutto del melograno tranne le dimensioni minori. In altre versioni del mito, più antiche, è lei stessa a trovare una porta segreta per gli Inferi e decise di rimanere lì come sposa di Ade di sua volontà.





La madre Demetra, dea della fertilità e dell’agricoltura, che prima di questo episodio procurava agli uomini interi anni di bel tempo e di raccolti, reagì disperata al rapimento, impedendo la crescita delle messi, scatenando un inverno duro che sembrava non avere mai fine. Furente nei confronti di Zeus, Demetra rifiutò quindi di tornare sull’Olimpo e, trasformatasi in una vecchia, si recò a Eleusi in Attica, dove venne accolta dal re Celeo.
Con l’intervento di Zeus si arrivò a un accordo, per cui, visto che Persefone non aveva mangiato un frutto intero, sarebbe rimasta nell’oltretomba solo per un numero di mesi equivalente al numero di semi da lei mangiati, potendo così trascorrere con la madre il resto dell’anno. Così Persefone avrebbe trascorso sei mesi con il marito negli inferi e sei mesi con la madre sulla terra. Demetra allora accoglieva con gioia il periodico ritorno di Persefone sulla Terra, facendo rifiorire la natura in primavera e in estate.
Se si suppone che Persefone sia rimasta con Ade per quattro mesi e con Demetra per otto mesi, corrispondenti agli otto mesi di crescita e abbondanza per essere seguiti da quattro mesi di assenza di produttività[, si può vedere il parallelo con il clima mediterraneo dell’antica Grecia. I quattro mesi durante i quali Persefone è con Ade corrispondono alla secca estate greca, un periodo durante il quale le piante sono minacciate di siccità. All’inizio dell’autunno, quando i semi sono piantati, Persefone ritorna dagli inferi e si riunisce con sua madre, e il ciclo di crescita ricomincia.
Questa lettura del rituale, tuttavia, non quadra con il documento centrale di fondazione del mistero, l’Inno omerico a Demetra, verso 415, in cui si dice esplicitamente che Persefone ritorna nella primavera dell’anno, non nella caduta: «Questo fu il giorno [del ritorno di Persefone], proprio all’inizio della generosa primavera.».
La rappresentazione del suo ritorno in terra era locata presso i prati di Vibo Valentia (in Calabria), celebri per i fiori dai colori sgargianti e per la loro bellezza, e ciò è testimoniato anche dalle numerosissime statuette greche ritrovate nel territorio Vibonese. Un elemento supplementare della vicenda consiste nel fatto che Demetra non seppe che la figlia aveva mangiato il melograno, finché non fu un giardiniere dell’Oltretomba, Ascalafo, a rivelarlo: vuoi che Persefone avesse mangiato di sua volontà, vuoi che fosse stata persuasa da Ade, in questo modo Demetra perse la possibilità di avere la figlia con sé tutto il tempo, e castigò Ascalafo trasformandolo in un barbagianni.
Persefone contese ad Afrodite il bell’Adone, riuscendo a trascinare la questione fin davanti a Zeus che preferì, per non scontentare nessuno, affidarlo separatamente a entrambe, in modo simile alla permanenza di Persefone stessa che era divisa fra gli dei dell’Olimpo e l’Ade.
Una tradizione diversa faceva di Persefone una figlia di Zeus e di Stige. Fu generata dal dio dopo la sconfitta dei Titani, avvenuta durante la Titanomachia. Nella mitologia romana a Persefone corrispondeva a Proserpina e a sua madre Demetra la dea Cerere, al cui culto era preposto un flamine minore.
Vi sono comunque altre versioni della leggenda. Secondo una di queste è Ecate a salvare Persefone. Una delle più diffuse dice che Persefone non fu indotta a mangiare i sei semi con l’inganno, ma lo fece volontariamente perché si era affezionata ad Ade.
Il mito di Persefone trae alcuni suoi elementi dalla mitologia mesopotamica, riassunti ne la Discesa di Inanna negli Inferi. In tale opera Inanna, recatasi nel Kurnugea (gli inferi sumeri) per recare le condoglianze alla sorella Ereshkigal, vi rimane intrappolata. Grazie a un sotterfugio riesce a tornare in superficie ma, in un momento d’ira nel trovare Dumuzi, il suo compagno, intento a oziare e non a preoccuparsi per la sua assenza, lo condanna a prendere il suo posto. Dumuzi riesce a fuggire dalla sorella Geshtinanna la quale si offre per passare sei mesi dell’anno negli inferi al posto suo. Dato che Dumizil e Geshtinanna erano considerati le divinità del malto e della vite, il mito spiega l’alternanza delle stagioni e fa riferimento ai diversi periodi di raccolta e produzione rispettivamente della birra e del vino.



 

 

 

ROLENET image host SU DI NOI

  • Chi siamo
  • Come giocare
  • I nostri giochi di ruolo
  • image host SU MISURA DI GDR

  • Non ho mai ruolato
  • Le ruolate
  • CREA un tuo gdr
  • Accedi

    oppure

    Registrati


    © Rolenet 2013-