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Ariella
PROFILO INATTIVO (dal 2021-05-16)
Grado Allievo

GDR: Disney World Free

Categoria: Principesse

Prestavolto: Roden Holland


Ariel
Atlantica

Ariel, una principessa sirena sedicenne, non è soddisfatta della vita sotto il mare ed è curiosa del mondo umano. Con il suo migliore amico, il pesce Flounder, Ariel raccoglie artefatti umani e va verso la superficie del mare per visitare il gabbiano Scuttle, che le offre una conoscenza molto imprecisa della cultura umana. Lei ignora gli avvertimenti di suo padre, il Re Tritone, e il suo consigliere Sebastian sul fatto che il contatto tra mondo umano e mondo marino è proibito, desiderando di unirsi agli umani e diventare lei stessa una di loro, mentre la perfida Ursula, strega del mare e acerrima nemica di Tritone, tiene d’occhio la sirena, meditando un piano per poter prendere il controllo di Atlantica.

Una notte Ariel, Flounder e un riluttante Sebastian viaggiano fino alla superficie dell’oceano per vedere una festa su una nave per il compleanno del Principe Eric, del quale Ariel si innamora a prima vista. Nella tempesta che segue, la nave viene distrutta e Ariel salva l’inconscio Eric dall’annegamento. Ariel canta per lui, ma se ne va non appena riprende conoscenza per evitare di essere scoperta. Affascinato dal ricordo della sua voce, Eric giura di trovare colei che lo ha salvato e ha cantato per lui, e Ariel giura di trovare un modo per unirsi a lui e al suo mondo. Notando un cambiamento nel comportamento di Ariel, Tritone interroga Sebastian e viene a sapere del suo amore per Eric: furibondo come non mai, Tritone si confronta con Ariel nella sua grotta, dove lei e Flounder depositano gli oggetti degli umani, e li distrugge tutti con il suo tridente. Dopo che Tritone se n’è andato, un duo di murene, Flotsam e Jetsam, convince Ariel a visitare la strega del mare, nonché loro padrona, Ursula, per poter restare con Eric.

Ursula fa un patto con Ariel per trasformarla in un essere umano per tre giorni in cambio della sua voce, che Ursula mette in una conchiglia. In questi tre giorni, Ariel deve ricevere il "bacio di vero amore" da Eric, altrimenti si trasformerà di nuovo in una sirena e apparterrà ad Ursula. Ad Ariel vengono poi date delle gambe umane e viene portata in superficie da Flounder e Sebastian. Eric trova Ariel sulla spiaggia e la porta al suo castello, senza sapere che lei in precedenza gli aveva salvato la vita e pensando che sia una muta sopravvissuta ad un naufragio. Ariel passa il tempo con Eric, e alla fine del secondo giorno riescono quasi a baciarsi, ma vengono ostacolati da Flotsam e Jetsam. Adirata per il rischio, Ursula si trasforma in una bella e giovane ragazza di nome Vanessa e appare sulla terraferma cantando con la voce di Ariel. Eric riconosce la canzone e, nella sua trasformazione, Ursula getta un incantesimo ipnotico su Eric per fargli dimenticare Ariel.Il giorno dopo, Ariel scopre che Eric si sposerà con la trasformata Ursula, per cui Ariel vede crollare la sua speranza. Mentre la nave nuziale salpa verso il mare, Scuttle scopre che Vanessa è in realtà Ursula sotto mentite spoglie e informa Ariel che va subito alla nave aiutata da Flounder. Sebastian informa Tritone, e Scuttle disturba il matrimonio con l’aiuto di vari animali. Nel caos che ne segue, la conchiglia intorno al collo di Vanessa/Ursula si rompe, rendendo la voce ad Ariel e facendo cessare l’ipnosi su Eric. Rendendosi conto che Ariel gli aveva salvato la vita, Eric corre a baciarla, ma il sole tramonta proprio in quel momento e Ariel si ritramuta di nuovo in una sirena. Ursula riprende il proprio aspetto e rapisce Ariel; in quel momento però sopraggiunge Tritone, avvisato da Sebastian dei fatti, che affronta Ursula e chiede la liberazione di Ariel, ma l’affare è inviolabile: su suggerimento di Ursula, il Re accetta di prendere il posto di Ariel come prigioniero. Ariel viene liberata mentre Tritone si trasforma in un’alga animata e perde la sua autorità su Atlantica. Ursula si dichiara nuova sovrana, e ne segue una lotta con Ariel ed Eric in cui Ursula uccide accidentalmente Flotsam e Jetsam. Nella sua rabbia, Ursula usa il tridente per trasformarsi in un essere di dimensioni mostruose.

Ariel ed Eric si riuniscono in superficie appena prima che Ursula cresca ancora e si innalzi su di loro. Ottiene quindi il pieno controllo di tutto l’oceano, creando una tempesta con un maelstrom e dei relitti, tra cui quello della nave di Eric. Proprio quando Ursula tenta di distruggere Ariel, intrappolata nel maelstrom, Eric si arrampica sul relitto, riesce a guidarlo mettendosi al timone e trafigge Ursula con il bompresso scheggiato della nave, uccidendola. Il potere di Ursula svanisce, facendo tornare Tritone e tutte le altre alghe nel giardino di Ursula alle loro forme originali. Rendendosi conto che Ariel ama veramente Eric, Tritone la trasforma volentieri da una sirena in un essere umano. Ariel ed Eric si sposano su una nave e partono.


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Ariel guarda disperata la nave nuziale, che veleggia lontano verso l’oceano. Sa che presto il suo amato principe sposerà un’altra, Vanessa. La cosa che più la fa soffrire è che non ha avuto modo di confessargli il suo amore per lui, sincero come solo il cuore di una giovane ragazza può essere. Il suo cuore sobbalza a quella vista, facendole mancare quasi il respiro. Così si appoggia alla colonna alle sue spalle e scende fino a sedersi sulle assi di legno. Allora i suoi occhi chiari si gonfiano e si riempiono di lacrime, che nasconde abbassando il volto e nascondendolo tra le braccia e le gambe. Quelle gambe che aveva desiderato così ardentemente, con cui aveva ballato, camminato, corso e saltato. Insieme al suo amato, che in quel momento stava prendendo il largo verso il suo futuro, con la donna che amava. Non era lei la ragazza che Eric voleva o meglio… il principe non sapeva che era lei la giovane che sognava e che lo aveva salvato dalla tempesta. Ma come raggiungerlo e raccontargli la verità? Ariel desidera la sua voce più che mai, si tocca la gola con le dolci mani e cerca di emettere anche solo una parola. Ma nulla esce dalla sua voce, le sue corde vocali non vibrano ed è muta: il suo principe non saprà mai che lei lo ha amato.
Ariel riprende a singhiozzare e a piangere, disperata per il suo destino miserabile e funesto, che non ha ancora finito di punirla per la sua arroganza e per il suo amore sbagliato. Infatti, non appena il sole tramonterà, lei diverrà proprietà di Ursula. Non c’è fato peggiore.
“Sorella!” Sente la voce di una delle sue sorelle, Arissa. Le vede tutte davanti a lei, emerse dall’acqua del mare con le loro pinne multicolori. Ariel non pensava di vederle, né che avrebbe mai desiderato così tanto ritornare ad essere una sirena per vivere con la sua famiglia, al sicuro. Le sirene si avvicinano alla loro sorellina piangente, pronte ad aiutarla: “Ascoltami, sorella. C’è un modo per spezzare la maledizione e tornare a vivere con noi, giù nell’oceano…. - Arissa tira fuori dalla sua borsa verde un pugnale dalla lama ondulata e l’impugnatura d’argento, decorata con conchiglie variopinte- Questo pugnale è magico. Se lo userai, sarai libera da Ursula e riavrai il tuo aspetto da sirena. Ma c’è un prezzo da pagare: dovrai uccidere il tuo principe con questo.”
Ariel sgrana gli occhi, terrorizzata dall’idea. Sente il suo cuore stringersi in una morsa di dolore. Poi vede lo sguardo delle sue sorelle, la stanno supplicando di farlo per tornare da loro, nell’oceano. A casa, dal loro padre, che è preoccupatissimo per le sorti della sua figlia più piccola, intrappolata in un corpo da umana.
Arissa si avvicina ancora ed appoggia il pugnale ai piedi della sorella, guardandola ancora supplicante: “Ti prego, Ariel: fallo e torna da noi.”
Le sirene scompaiono una dopo l’altra, nel profondo del mare, lasciando la sorella sola a pensare coi suoi amici animali. Ariel guarda Sebastian in cerca di consiglio, ma il granchio la guarda desolato. Allora si volta verso Flounder, ricevendo la medesima risposta. Capisce che è una decisione che solo lei può prendere.
Osserva il pugnale, ora oggetto di speranza ma anche del male: non vuole uccidere il suo amato Eric. Ma vuole anche tornare libera nell’oceano, con le sue sorelle, e cancellare quel dolore che prova nel petto, talmente frastornante che vorrebbe strapparsi il cuore e gettarlo negli abissi.
Sono le cose che amiamo di più a distruggerci. Ariel ama con tutto il suo cuore il principe. Ed è per questo che il dolore per averlo perso per sempre la sta devastando. Raccoglie il pugnale con mani tremanti, decisa a fare la cosa più giusta.
Si rialza allora, sentendo il legno graffiarle sotto i piedi: corre verso la camera nuziale in cui preso il principe entrerà con la sua sposa, appena prima che il sole tramonti. Si nasconde nella stanza, in attesa del loro arrivo.
Vede entrare i due novelli sposi nella camera, dopo un ora di attesa. Eric sorride raggiante alla moglie, vestita di bianco e dai lunghi capelli bruni. Si tolgono le vesti e si sdraiano sul morbido materasso, l’uno accanto all’altra, con le mani strette tra loro.
Ariel sbuca dal suo nascondiglio e guarda il principe. Nota la felicità ancora dipinta sul suo volto e quelle dita intrecciate a quelle di un’altra donna. Il dolore e la rabbia si fanno strada in lei. Si chiede perché non riesca ad amarla, perché Erica ha scelto un’altra al posto suo. Eppure Ariel lo ama immensamente, perché le ha fatto questo? Lo ha salvato da morte certa, le è stato accanto e prova per lui un amore sincero e puro. Ma lui ha ugualmente scelto di ferirla, fino a distruggerla.
Ariel alza lentamente il pugnale, diretta al petto del suo amato, che si alza ed abbassa al ritmo del suo respiro rilassato e sereno. Calde lacrime sgorgano copiose dagli occhi azzurri della giovane innamorata, decisa a terminare quel dolore. Non ci riesce. Non riesce ad ucciderlo.
Guarda fuori dalla portafinestra, spalancata verso il mare: il sole sta per tramontare, andando a spegnersi nell’oceano blu. Il panico si impossessa della ragazza, che non sa cosa fare.
Non può uccidere il principe ma nemmeno diventare proprietà della strega del mare. Solo in quel momento capisce che le è rimasta un’unica opportunità per salvarsi.
Si avvicina lentamente al balcone bianco, che si affaccia verso la spiaggia e chiude gli occhi.
Assapora il rumore delle onde del mare, l’odore salmastro delle sue acque ed il famigliare canto dei gabbiani. Prende un profondo respiro, sentendosi per un attimo a casa, nelle profondità dell’oceano.
Quello è il suo posto, casa sua. Lì ci sono le uniche persone che l’hanno sempre amata. Eric ormai non la ama più.
Ed è il momento per lei di tornare a casa.








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“Sei solo una statua, mio principe, e l’acqua impietosa del mare ti sta corrodendo. Eppure, nei tuoi occhi di vacua pietra posso rivedere la dolcezza del tuo sguardo e l’azzurro degli occhi. Ti hanno mai detto che ricordano il mare bagnato dalle prime luci dell’alba? Sarebbe bello ammirare lo spuntar del Sole insieme a te...”.

Ariel strinse forte a sé la statua, vi adagiò la guancia fredda e stette immobile, mentre l’oceano le carezzava la pelle e le gonfiava intorno al corpo i capelli di fiamma.

Quanto desiderava poter assistere all’alba e al tramonto insieme al suo principe! Quanto desiderava poterlo rivedere, toccare, potergli parlare!

Si staccò lentamente, con il sale delle lacrime che si mesceva a quello del mare. Sollevò il volto ovale e delicato verso quello di Eric, socchiudendo gli occhi arrossati. Chi l’avrebbe mai detto che l’amore potesse anche far soffrire!

Ariel si protrasse verso quel viso di cui si era perdutamente innamorata e si abbandonò al languore di un bacio.

Il cuore le sussultò nel petto, traboccò di infinita gioia.

Nella sua immaginazione assaporò con una voluttà fino ad allora sconosciuta le labbra di Eric. Ne percepì il calore e, d’improvviso, sentì le sue forti braccia cingerle la vita e sollevarla da terra, facendole fare un giro completo in aria.

Ariel - oh piccola sognatrice! - rise e riaprì gli occhi.

Eccolo, il suo principe era proprio lì di fronte a lei, e le stava sorridendo con infinita dolcezza, mentre il Sole declinava al di là del mare e si rifletteva nell’azzurro del suo sguardo.

Il vento, l’odore di salsedine e la stretta di Eric erano così vividi, che la giovane sirena si lasciò illudere dai propri sogni e rimase a bearsi dal tepore che le scaldava il petto.
- Ti amo, Eric - disse, adagiando il capo sulla spalla del giovane.

“Ti amo anch’io, Ariel” le rispose quella bellissima illusione.




 

 

 

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