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Arwen01
PROFILO INATTIVO (dal 2020-03-29)
Grado Allievo

GDR: Il Signore degli Anelli Free

Categoria: Elfi

Prestavolto: Tyler Liv


Nazgul avevano ferito Frodo, gravemente. L’antica dama del Vespro aveva seguito a cavallo e i giovani Hobbit, giungendo in soccorso per il ferito. Ma quella lama era stata penetrata e conficcata nella spalla del povero Frodo. Non poteva sopravvivere allungo... doveva assolutamente vivere. La notte era ricoperta d’un cielo senza un velo di stelle e un briciolo di vento, anzi, pareva avvicinarsi una tremenda tempesta. Quella bianca luce di pura stella illuminò il cammino dell’Elfa, smontando con un balzo giù da cavallo. Il giovane Hobbit era accasciato a terra -dolorante - rimanendo abbagliato da quell’immensurabile forza e bagliore. Essa era profondamente preoccupata per colui che portava l’anello, avrebbe dovuto fare il più in fretta possibile e cercare di schivare via i Nazgul. Aragorn, conosceva immensamente l’antica ’ Stella del Vespro ’ , il loro amore così immenso e profondo non era cessato nemmeno in quell’istante, rimase anch’egli -per un’attimo - abbagliato da lei. Arwen si avvicinò sempre di più al giovane Hobbit e lentamente s’inginocchiò davanti a lui.
«Frodo, Io sono Arwen - Telin le thaed. Lasto beth nìn, tolo dan non galad.! (Ascolta la mia voce e vieni alla luce ) » La ferita era piuttosto profonda, quand’essa la sfiorò col dito -ricoperto dal guanto - il giovane Hobbit sobbalzò, Frodo stava letteralmente perdendo le sue uniche forze e per un’ometto di quel calibro della sua statura non avrebbe retto la notte, la Stella del Vespro lo coprì col mantello, mentre Gran passo / Aragorn / lo caricò sul cavallo di . Arwen, mentre essa lo seguì preoccupata come non mai per gli altri. «Ho schivato gli altri spettri, ma ancora quattro sono in giro. Dovete sbrigarmi a raggiungermi a Gran Burrone.» In quell’istante l’Elfa venne frenata dalla presa -delicata - del proprio consorte, mentre la mano andò ad adagiarsi contro la sua guancia e con sguardo preoccupato disse:
❝Gli Spettri vengono guidati dalla Notte, Arwen.❞ Nel suo tono di voce si poteva percepire la più immensa paura e la Stella del Vespro l’aveva percepito con tutte le forze. L’eleganza nel comportamento ch’egli portava veniva tutto dall’antichità della saggezza di Re Elrond. Un forte balzo al cuore fece rin-salire l’antica Elfa. «Io corro molto più veloce. . . Non ho paura per me e di loro. . . Mellon In » E così dicendo essa -delicatamente - adagiò la mano contro quella del Ramingo e montò a cavallo.
❝Arwen, fa’ in fretta. Non guardarti indietro. ❞ Rispose lui, guardandola partire al galoppo, si fidava ciecamente della sua fonte d’energia. Essa sapeva con certezza come evitare gli Spettri, anche se sapeva con esattezza d’essere inseguita, velocemente batte’ contro le spalle del cavallo le redini -dandogli l’ordine d’andare sempre più veloce-. Correva quanto poteva permettersi e il vento le sfiorava con violenza il volto; fu veloce e precisa, sentendo quell’oscurità pesarle sulle spalle mentre uno dei nove s’avvicinava sempre di più a lei. Ma essa con velocità girò a destra le redini e un’altra volta a sinistra -schivando - uno degli Spettri. Il sole lentamente stava sorgendo lassù in pieno cielo, mentre lo stridulo degli Spettri reclamarono il mezz’uomo, ormai prossimo ad unirsi a loro. Il suo respiro si faceva sempre più pesante e un’immensa paura di fallire quella missione. Ma fin dai conti, soltanto lei conosceva quelle terre. Velocemente raggiunse il fiume, mentre il cavallo immerse gli zoccoli in acqua e lentamente prese respiro -trottando - in mezzo alla cascata ad quel punto la raggiunsero anche i N a n z g u l ma loro non si osarono ad avvicinarsi all’acqua, rimasero a qualche passo di distanza dalla giovane Elfa ad osservarla con L’hobbit in mezzo alla sella, Arwen lì osservò con rabbia infinita, immediatamente pronta a colpire ognuno di loro, mentre l’acqua s’avvicinava minacciosa agli spettri, essi invece indietreggiarono sempre di più, osservandola con odio e passione sfrenata d’uccidere il suo nemico.
«Dacci il mezz’uomo, elfo femmina!» La voce profonda dello spettro rivelava veramente tutta quella malignità, ma la giovane elfa alzò minacciosamente la spada sfoderandola dalla propria custodia, mentre il suo sguardo s’incupì di puro odio. Quando uno dei nove s’avvicinò a lei minacciosamente, ma essa sussurrando parole in elfico invocò l’acqua, un’immensa onda -a forma di cavalli al galoppo - investì letteralmente gli Spettri, portandoli nel luogo dove meglio meritavano d’andare. Esso non poteva morire in quel preciso istante, dolcemente prese Frodo tra le braccia e lo adagiò piano contro il terreno, abbracciandolo fortemente e credendo per un solo istante che non c’è l’avrebbe potuta fare.



« . . . Per ciò che la grazia mi è concessa: Ti prego, salvalo . . . »


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