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PROFILO INATTIVO (dal 2024-03-27)
Grado Allievo

GDR: Free Gdr

Categoria: Urban fantasy

Prestavolto: Attano Corvo (inserito da me)


David Timsh nacque a Whitecliff nel 1827 (datazione locale). Figlio di un ramo cadetto (e decisamente meno ricco) della famiglia Timsh, i suoi genitori vennero perseguitati dall’Abbazia in quanto sospettati di eresia e pratica della magia nera. Nel 1835 fuggirono tutti e tre a Dunwall, dove vissero in totale povertà per quasi due anni. A qualche mese di distanza dall’assassinio dell’imperatrice Jessamine, suo padre si ammalò di peste. Venne scoperto dalla Milizia proprio mentre stava mendicando per avere una dose di elisir curativo per la sua famiglia. Per prevenire la diffusione del contagio i soldati decisero di giustiziarli tutti sul posto. I suoi genitori furono uccisi, ma David riuscì a infilarsi in un condotto troppo stretto per un adulto e a scappare nelle fogne, dove sopravvisse per settimane bevendo acqua sporca e cibandosi di scarti e topi morti. A sei mesi dalla morte dell’imperatrice, un detenuto evase dalla prigione di Coldridge e sfruttò proprio le fogne per scappare. Nella fuga sbaragliò parecchie guardie della Milizia, i cui corpi privi di sensi furono ritrovati da David poco dopo. Si avvicinò cautamente a uno di loro per osservalo e venne attirato dalle armi che portava con sé: una grossa pistola e una spada affilata. Rimase in contemplazione di quegli oggetti finché non notò un’altra guardia dietro di lui riprendere i sensi e rialzarsi a fatica. Ancora traumatizzato dall’esperienza passata, il suo primo istinto fu quello di preme il grilletto e sparare. Un colpo fortunato, che centrò direttamente il cuore e uccise l’uomo sul colpo.



Dopo anni passati a mangiare nelle fogne e a combattere Piangenti alla fine si era ammalato. Non si perse comunque d’animo e decise di dirigersi verso il Distretto Sommerso, luogo per eccellenza dove gli appestati andavano a morire. Adesso che anche lui era infetto, poteva esplorare quella parte delle fogne senza temere più nulla. Si imbatté in un accampamento sotterraneo di malati che si prendevano cura l’un l’altro aspettando solo di impazzire e diventare Piangenti. Accolsero David senza troppi problemi, assicurandogli cibo e acqua (seppur scadenti). Un uomo in particolare, Paul, rimase impressionato dalla forza di volontà del ragazzo, che nonostante il decorso della malattia continuava ad allenarsi nell’uso delle armi e si rifiutava di accettare il presagio di morte a cui la peste lo aveva condannato. Spinto dall’ammirazione, gli donò un amuleto fatto di ossa di balena. Si diceva che fosse un oggetto oscuro, eretico, in grado di proteggere dalla peste chiunque fosse abbastanza forte da sopportare la sua magia oscura. David accettò il regalo e indossò l’amuleto al collo legandolo con una cordicella. Quella stessa notte patì sofferenze atroci e lanciò grida strazianti senza sosta, tanto che gli altri membri dell’accampamento lo chiusero in una botola temendo che si stesse trasformando in un Piangente. Le sue urla si propagarono attraverso le tubature e finirono con l’attirare l’attenzione di un gruppo di streghe nascoste poco lontano. Le tre donne giunsero al rifugio con l’intento di eliminare tutti i presenti, ma fu proprio allora che David riemerse dalle tenebre. Furono le fattucchiere a rimetterci la vita per mano del ragazzo, che era riuscito a sfruttare il potere oscuro dell’amuleto per guarire dalla peste, anche se nel processo era quasi morto a causa dello sforzo richiesto al suo corpo.





Alexys era stato marchiato dall’Esterno, un’entità quasi divina che dimorava nell’Oblio. Il marchio consisteva in un simbolo nero sulla mano sinistra, segno che l’Esterno ti aveva concesso poteri magici. Alexys condivideva parte di queste abilità con i suoi adepti, e tra questi vi fu anche David quando la sua richiesta di entrare a far parte dei Rubini fu accettata. Un altro addestramento e altre nuove armi da scoprire. Con l’aggiunta dei nuovi poteri, David divenne quasi inarrestabile. Conobbe anche Alice, la figlia di Alexys, anche lei molto giovane. Inizialmente mostrò un leggere interesse per la ragazza, ma dopo tutti quegli anni l’unica cosa a cui mirava in quel momento era distruggere l’Abbazia e la Milizia. Gli fu concesso, ma non andò come si immaginava. Uomini onesti e padri di famiglia venivano sgozzati a sangue freddo dai suoi compagni assassini mentre imploravano inermi per avere salva la vita, e a volte persino qualche civile ci andava di mezzo. David era cresciuto nelle fogne come un animale, covando solo odio e vendetta, ma l’amore dei suoi genitori e l’accoglienza nell’accampamento di appestati erano stati sufficienti a non farlo diventare completamente un mostro. Decise di abbandonare i Rubini, i quali non la presero bene e iniziarono a braccarlo senza sosta. Solo contro un’intera organizzazione e senza più i poteri di Alexys, David scappò e si difese come poté, ma alla fine venne trafitto dalla lama di un assassino e ucciso. La sua anima finì nell’Oblio, dove l’Esterno decise di riportarlo in vita e di concedergli il suo marchio, donandogli la possibilità di usare la magia senza dover dipendere da nessuno.





Per la prima volta in vita sua non si sentì indifeso e impotente. Si era reso conto che dopo una vita passata a sottomettersi, con i mezzi giusti anche lui avrebbe potuto fare ciò che voleva. Cominciò ad allenarsi nell’uso della spada e, quando era abbastanza fortunato da trovare qualche proiettile in mezzo agli scarti, anche a sparare. Dapprima iniziò a combattere contro ratti e molluschi, poi si spinse più in profondità nelle reti fognarie e i suoi principali avversari divennero i Piangenti, gli infetti della peste allo stato terminale che ormai avevano perso il senno a causa della malattia e si mostravano estremamente aggressivi con chiunque li avvicinasse. Erano praticamente dei morti che camminavano, e David non si faceva troppi problemi ad ucciderli quando li incontrava. La stessa sorte però toccava anche ai membri delle bande criminali che scendevano nelle fogne per nascondere i loro bottini: se si presentava l’occasione, David li faceva fuori muovendosi silenziosamente in un ambiente che ormai conosceva alla perfezione, perquisiva i loro corpi e ne ricavava cibo, munizioni e altre risorse. Negli anni migliorò la sua abilità con la spada e si dilettò anche nell’uso di pistole e balestre, per le quali aveva imparato a fabbricare dardi classici ed esplosivi semplicemente studiando le armi dei membri della Banda di Bottle Street che avevano la sventura di incontrarlo. La sua unica aspirazione nella vita era ormai quella di diventare abbastanza forte da vendicarsi contro tutti i potenti che l’avevano umiliato e maltrattato, a cominciare dai sacerdoti dell’Abbazia e dalle guardie della Milizia. Un giorno però successe l’inevitabile: David si ammalò di peste.





Compiuti sedici anni David raggiunse l’età sufficiente per arruolarsi nella Milizia e il suo piano di vendetta ebbe inizio. Venne addestrato come una guardia e le sue abilità nel combattimento migliorarono ulteriormente. Imparò a usare e costruire nuovi tipi di armi, letali e non, e potendo studiare il nemico dell’interno ne carpì i punti deboli e i segreti. Venne a conoscenza di un gruppo di assassini mascherati, i Rubini, ai quali la Milizia dava la caccia da tempo. Si diceva però che i membri del gruppo possedessero poteri sovrannaturali e che si muovessero come ombre. David allora si fabbricò una maschera nera per celare la propria identità, si intrufolò nell’edificio dell’Abbazia e rubò i progetti dei carillon, famosi strumenti musicali che i sacerdoti usavano per contrastare la magia nera. In poco tempo il ragazzo riuscì a realizzarne una versione più piccola, da polso, e si offrì volontario per la seguente spedizione nel territorio dei Rubini. Come raccontavano le dicerie, gli assassini comparvero dal nulla e fecero strage di tutte le guardie, salvo poi essere messi in ginocchio dal dispositivo musicale di David, la cui melodia non solo bloccava i loro potevi ma gli causava anche immenso dolore. Lì ricattò e li minacciò fin quando non ottenne ciò che voleva: un incontro con il loro capo, Alexys.




David poteva finalmente difendersi dai Rubini ad armi pari. Alexys gli mandò contro sicari su sicari, ma nessuno di loro ebbe successo. Più volte invio anche la sua stessa figlia, Alice, con la quale David cominciò ad instaurare un legame sempre più profondo. Quando capì di essersi innamorato di lei, cercò in tutti i modi di convincerla a lasciare i Rubini, sfuggire dal controllo del padre e partire insieme a lui per la lontana Pandyssia. Prima però che ciò potesse accadere, Alexys capì che il punto debole di David era proprio sua figlia e la usò come esca per trarre un trappola al ragazzo. Questo porto ad un violento scontro tra David e i Rubini, durante il quale Alice perse la vita per mano del suo stesso padre. Fu una perdita devastante per David, che contro ogni previsione riuscì a sconfiggere Alexys in uno scontro diretto di spade e poteri magici. Quella fu la prima volta che David uccise un nemico anche dopo averlo battuto, mentre era a terra e pregava per avere salva la vita.


 

 

 

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