HOME   ||   CHI SIAMO   ||   COME RUOLARE   ||   GIOCHI DI RUOLO    REGISTRATI!
ROLENET
Il Social Network dei Giochi di Ruolo

ROLENET
L'esclusivo social network per i GDR
  

422
Visite

11
Voti
Avvia

Role
Messaggio privato
+ Aggiungi amico
Sei amico
Edwardhelfire Ruola con me!
♂ Maestro - Lavoro: Re degli Inferi

GDR: Free Gdr (vm18) - La città del peccato (gestione citytoobad)

Categoria: Demone

Prestavolto: Hiddleston Tom

Status: Padre e unico marito destinato a condannarla al suo amore eterno SophieMariGrecen


Il diavolo è qui

     https://64.media.tumblr.com/61478c826d17313268776fb573bb6274/39db7886b9f2d759-6f/s540x810/40f5f5bbb125e07452dea41eae22fd72a23a0a7c.gifv





[dialogo] Mai venir a mancare a qualche mio ordine [/dialogo]

https://64.media.tumblr.com/63be8ca016a8e4305e3743ff430ce501/cf299796d3409fdb-73/s640x960/f3d3efab8a77453ebc2ba890e87d2560ea205ad5.jpg


Olivia Murray sedeva tranquilla a ricamare nel salotto dell’amica Lucy Westenra e pensava a quanto avrebbe dovuto sentirsi felice per sua sorella Mina. Era il 24 di agosto e la sua sorellina minore era partita già da quattro giorni per raggiungere l’Ospedale di S. Giuseppe e S. Maria a Budapest, dove aveva saputo che il suo promesso sposo Jonathan Harker si trovava ricoverato.
Jonathan si era recato all’estero per motivi di lavoro, ma poi, a quanto pareva, aveva subito un grave incidente e le suore dell’Ospedale avevano scritto alla giovane chiedendole di mettersi subito in viaggio per raggiungerlo. Da ciò che Olivia aveva capito, Mina e Jonathan si sarebbero sposati immediatamente, al capezzale del malato, perciò lei non avrebbe avuto la gioia di assistere al matrimonio. Non era questo, però, a turbarla.
Innanzitutto la preoccupava il lungo e pericoloso viaggio che la sua giovane sorella avrebbe dovuto intraprendere per giungere in quel luogo così lontano; inoltre era la prima volta che qualcosa le separava. Da quando i loro genitori erano morti, infatti, Olivia si era presa sempre cura della sorella, minore di lei di otto anni. Aveva lavorato come istitutrice per i figli di famiglie ricche e troppo orgogliose per mandare i bambini ad una scuola pubblica. Nel tempo libero si era occupata di piccoli lavoretti di cucito e ricamo per facoltose signore. Non si era mai risparmiata affinché almeno l’adorata Wilhelmina potesse vivere una vita dignitosa.
Adesso, però, la sorella non aveva più bisogno di lei: c’era Lucy, una cara amica che si era offerta di ospitarle entrambe nella propria casa e che adesso sembrava soffrire di una strana malattia; soprattutto, poi, c’era Jonathan con cui Mina si sarebbe presto sposata e che d’ora in avanti si sarebbe occupato di lei.
Olivia aveva quasi trent’anni, aveva trascorso tutta la giovinezza in funzione di Mina e adesso si sentiva, suo malgrado, un po’ messa da parte e senza più la possibilità di crearsi una propria vita.
“Non sono bei pensieri, questi” si rimproverò la giovane donna. “Dovrei essere semplicemente molto, molto felice per mia sorella che sta per diventare la moglie di un uomo buono e benestante col quale vivrà una vita bella e serena. Certo, però, che sarei più tranquilla se fossero già di ritorno…”
Vi era comunque un pensiero sul quale Olivia poteva soffermarsi se voleva scacciare la malinconia: negli ultimi tempi Mina era uscita spesso con uno strano uomo che l’aveva condotta a teatro e in ristoranti eleganti, cercando forse di farle dimenticare il suo promesso sposo. Aveva detto di chiamarsi Vlad e di essere il Principe di uno Stato straniero e lontano in visita a Londra. A Olivia non sembrava per niente bello che la sorella frequentasse un gentiluomo sconosciuto proprio mentre di Jonathan non si avevano notizie e, in ogni caso, doveva ricordare che era fidanzata e non farsi vedere in giro con altri uomini. In alcune occasioni Mina era rientrata molto tardi, con gli occhi accesi e il volto luminoso e questi erano sintomi che non le piacevano affatto.
Qualche giorno prima, però, era arrivata la lettera di Suor Agatha che richiedeva l’immediata presenza di Mina al capezzale del fidanzato e del gentiluomo straniero non si era sentito più parlare. Questo problema, perlomeno, era risolto.
O così credeva Olivia…
Era passata da poco l’ora del tè e la giovane stava pensando di recarsi in camera di Lucy per prenderlo assieme a lei, quando una cameriera entrò nel salotto. Sembrava piuttosto agitata.
“Miss Olivia, vi prego, fate qualcosa. C’è un signore alla porta, dice di essere un Principe e di avere un appuntamento con Miss Mina. Quando gli ho detto che la signorina era partita da quattro giorni per raggiungere il suo fidanzato si è arrabbiato moltissimo e ha detto che gli stavo mentendo. Mi ha spaventata tanto. Insiste per entrare, è convinto che Miss Mina sia qui ed io…” piagnucolò la poverina.
“Non preoccuparti, Mary, fallo pure entrare. Lo riceverò io stessa e gli spiegherò che Mina è davvero in viaggio e che in questa casa ci siamo solo io, la signorina Lucy che è molto malata e la servitù. Vedrai che in qualche modo riuscirò a farlo ragionare.”
Mary sembrò assai sollevata e uscì di corsa dal salotto. Olivia, al contrario, non era per niente tranquilla come voleva mostrare: ciò che temeva si era avverato, il gentiluomo straniero aveva frainteso l’amicizia di Mina e adesso tentava di accampare diritti su di lei. Sinceramente non sapeva proprio come sarebbe riuscita a fargli intendere ragione.
La porta si aprì di nuovo e Mary introdusse nella stanza il Principe prima di ritirarsi. Evidentemente, nel frattempo, l’uomo si era calmato perché Olivia non scorse in lui alcuna traccia di collera o ira repressa. Sembrava invece calmo e ragionevole, al massimo si poteva dire che apparisse deluso.
“Buon pomeriggio, Principe Vlad” lo salutò cortesemente la donna. “Sono davvero spiacente per ciò che è accaduto, ma purtroppo tutti noi siamo stati talmente travolti dagli avvenimenti da non aver modo di avvertirvi della partenza di mia sorella. Perdonate quindi l’atteggiamento scortese della cameriera e ora, se volete accomodarvi, sarà servito il tè e io vi spiegherò il motivo dell’apparente maleducazione di Wilhelmina nei vostri confronti.”
Il gentiluomo si sedette e contemporaneamente studiò Olivia da capo a piedi, trapassandola con lo sguardo in un modo che alla giovane non piacque per nulla. Comunque fece finta di niente e si mise anch’essa seduta. In quel momento entrò un’altra cameriera, più anziana di Mary, che portava tè e pasticcini. Servì Olivia e l’ospite sconosciuto e se ne andò senza una parola.
“Dunque voi siete Miss Olivia? Vostra sorella mi ha parlato con grande affetto e commozione di voi. Siete stata per lei una sorella, un’amica e una madre, così mi ha detto” cominciò il Principe, spostando l’argomento da Mina alla sorella.
Continuava a guardarla con molto interesse mentre strani pensieri si agitavano nella sua mente. Notava che c’era una somiglianza piuttosto marcata nel volto dai lineamenti delicati, sebbene non più freschi come quelli di Mina; gli occhi della donna erano azzurro-verdi invece che castani, ma i capelli bruni erano acconciati nello stesso modo. La figura di Olivia era più pesante e meno elegante di quella della sorella minore, ma era inevitabile, data l’età e la vita faticosa che aveva trascorso. Nonostante tutto c’era dunque in lei qualcosa di Elisabeta… forse di Elisabeta come sarebbe potuta diventare, se le fosse stato concesso di vivere fino a trent’anni.
Sempre più a disagio, la giovane cercò di riportare la conversazione sull’argomento che le premeva chiarire.
“Mina ed io ci vogliamo molto bene, è vero. Ed è anche vero che sono stata io ad allevarla dopo la morte dei nostri genitori; sono sicura, però, che non siate venuto qui per parlare di questo. Sono certa che avrete molti impegni e che vorrete una spiegazione al più presto.”
Sorridendo e sorseggiando il tè, l’uomo scosse il capo.
“Non ho nessuna fretta e mi fa piacere conoscervi di persona dopo aver sentito tanto parlare di voi” rispose con voce suadente.
“Ne sono lieta, così avrò modo di spiegarvi più dettagliatamente tutto quello che è avvenuto qui in questi giorni. Mina ed io siamo ospiti in questa villa che appartiene ad una carissima amica, Lucy Westerna. Ha deciso di accoglierci nella sua casa poiché Jonathan, il promesso sposo di Mina, è in viaggio per affari e non voleva che restassimo sole. Purtroppo per alcuni giorni non abbiamo avuto notizie di Jonathan e nello stesso periodo Lucy è caduta preda di una strana malattia che la sta consumando sotto i nostri occhi. Strano, però… mia sorella non vi ha parlato del malessere di Lucy o del fatto che è fidanzata con Jonathan Harker?”
“Non mi ha parlato di nessun fidanzato” replicò freddamente il gentiluomo.
Era proprio questo che Olivia temeva. La spiegazione, dunque, sarebbe stata più penosa.
“Sono certa che non avesse cattive intenzioni e di sicuro non desiderava offendervi. Forse, concedendosi qualche serata spensierata insieme con voi, voleva soltanto svagarsi. L’atmosfera qui era molto triste. Ad ogni modo, quattro giorni fa Mina ha ricevuto una lettera in cui si diceva che Jonathan era stato ricoverato in ospedale a Budapest e si richiedeva la sua presenza. Come potete immaginare, mia sorella non ha avuto tempo e modo per pensare a nient’altro che a prepararsi per il viaggio, angosciata per le condizioni di salute del suo amato” sottolineò Olivia, tanto per essere ancor più chiara. “Ha deciso di sposarsi con lui appena arrivata, nella cappella dell’ospedale. So che è stato molto scortese da parte sua non avvertirvi in alcun modo, ma cercate di immaginare come deve essersi sentita quando ha ricevuto la notizia.”
“Comprendo benissimo” rispose il Principe, ma questa volta il tono della sua voce era più rattristato che amareggiato. “Però anche voi dovete capire me. Miss Mina non mi aveva fatto intendere in alcun modo di essere già impegnata con un altro uomo ed io avevo fatto progetti su noi due. È stato un duro colpo per me, soprattutto perché… certo, voi non sapete, ma vostra sorella sì… anni fa io ho perduto mia moglie e questa era la prima volta in tanto tempo che provavo affetto per un’altra donna. Ho creduto di avere una seconda possibilità, ma mi sbagliavo.”
A queste parole la giovane sentì svanire ogni imbarazzo e disagio e nel suo cuore rimase solo una pena infinita per l’uomo che le stava di fronte e che le confessava tanto apertamente le sue speranze e la sua delusione.
“Sono profondamente addolorata” esclamò, commossa. “Non potevo sapere… Questo, naturalmente, cambia le cose. Mia sorella non avrebbe dovuto comportarsi con tanta leggerezza e mi stupisco di lei, la credevo più assennata e sensibile. Purtroppo io non posso fare altro che chiedervi perdono da parte sua, anche se so che in questi casi le parole non contano niente. Accettate, vi supplico, le mie più sincere scuse per l’imperdonabile comportamento di mia sorella Mina.”
“Avete ragione, le parole non sono di aiuto, ma forse lo sarebbe una persona amica” fu l’inaspettata risposta del gentiluomo. “Voi avete un cuore buono e generoso e parlare con voi mi ha fatto bene. Potrei chiedervi il permesso di tornare a farvi visita domani e nei pomeriggi seguenti? Del resto siete sola, la vostra amica è malata e vostra sorella è lontana: la mia compagnia sarebbe di conforto anche per voi, non credete?”
Olivia era attonita e non riusciva a capire come la conversazione fosse potuta giungere a quel punto. Ad ogni modo si sentiva veramente in colpa per ciò che aveva fatto Mina e il Principe, dopo l’iniziale diffidenza, le aveva ispirato sentimenti di commossa partecipazione.
“Sarò lieta di ricevervi tutte le volte che vorrete” si ritrovò così a rispondere, senza quasi rendersene conto. Aveva la singolare sensazione di non riuscire più a ragionare lucidamente.
Il Principe si congedò da lei con molta cortesia, inchinandosi, baciandole la mano e lasciandola del tutto confusa e non più padrona dei suoi pensieri.
Uscendo dalla villa di Lucy Westerna, il Principe Vlad Tepes Dracul, meglio noto come Conte Dracula, era pienamente soddisfatto. Mina Murray aveva osato prendersi gioco di lui, dopo averlo illuso di poter essere una seconda Elisabeta, ma non sapeva con chi aveva a che fare. Adesso si sarebbe vendicato nel modo più sottile. Non avrebbe sprecato altro tempo a tormentare Lucy, quello era stato solo un diversivo.
Mina avrebbe invece perduto la persona che amava di più al mondo: la dolce sorella Olivia.
Il Principe Vlad non trovò alcuna difficoltà nel farsi strada nel cuore dell’ingenua Olivia. La donna non era mai stata corteggiata in vita sua e gli unici uomini che aveva frequentato erano stati suo padre, Jonathan Harker e i genitori e fratelli dei bambini dei quali era stata istitutrice. Non si era mai considerata una giovane attraente o interessante e aveva compreso da tempo che il suo destino era quello di vivere nella luce riflessa dalla sorella. Adesso, invece, questo gentiluomo sconosciuto le parlava con dolcezza, la riempiva di complimenti, le regalava fiori e sembrava veramente interessato a lei. Olivia aveva impiegato pochissimo tempo ad accorgersi di essere perdutamente innamorata di lui, ma continuava a rimanere abbastanza lucida da non illudersi del tutto: il Principe la considerava senza dubbio un ripiego dopo l’abbandono di Mina e alla fine sarebbe ritornato nel suo Paese, dimenticandola completamente.
I piani di Vlad erano, però, molto diversi. Non appena ebbe saputo da Olivia che Mina e Jonathan sarebbero stati di ritorno il 22 settembre, comprese che doveva affrettarsi e il pomeriggio immediatamente precedente a quel rientro domandò ufficialmente alla giovane di diventare sua moglie.
La sua situazione, infatti, era diventata piuttosto critica da quando, nei primi giorni di settembre, il Dottor John Seward, preoccupato per le condizioni di salute di Lucy, di cui era innamorato, aveva convocato il suo amico e maestro Dottor Abraham Van Helsing da Amsterdam perché visitasse la ragazza e facesse qualcosa per guarirla. L’uomo era giunto appena possibile e si era adoperato immediatamente per alleviare le sofferenze della poveretta, ma il suo interesse nella vicenda era parso aumentare con il passare dei giorni.
Van Helsing, dunque, sembrava avere intuito qualcosa e, nonostante i miglioramenti evidenti nella salute di Lucy, non mostrava di volersene ritornare a casa. Girava spesso per le stanze della villa, a volte in compagnia del Dottor Seward, a volte con Arthur Holmwood, il fidanzato di Lucy, oppure con l’amico americano Quincey Morris; più spesso era da solo e il suo atteggiamento era più simile a quello di un investigatore che di un dottore.
Un pomeriggio, il Principe e Olivia lo avevano incontrato mentre passeggiavano nel parco e a Vlad non era affatto piaciuto il modo in cui li aveva scrutati, continuando a fissarli anche mentre si allontanavano. Doveva agire prima che quel Van Helsing intervenisse per separarlo dalla giovane e per questo aveva giocato la carta della proposta di matrimonio inaspettata.
Olivia, pur rimanendo oltremodo stupita dal fatto che un Principe straniero bello, elegante e raffinato volesse sposare proprio lei, aveva accettato all’istante con gioia ed entusiasmo. Continuava a non farsi illusioni e pensava che, probabilmente, l’uomo avrebbe cambiato idea molto presto; nel frattempo, tuttavia, cercava di godersi quei giorni di assoluta felicità, una felicità che non si era mai concessa il lusso di provare. Se tutto fosse svanito come una bolla di sapone, avrebbe conservato comunque dei meravigliosi ricordi di quel periodo; anche questa sarebbe stata una consolazione nella sua vita piatta e fatta soltanto di doveri.
Mina ritornò a Londra il 22 settembre ed ebbe l’enorme gioia di trovare la sorella radiosa e felice e la cara amica Lucy che si stava lentamente riprendendo dalla sua misteriosa malattia. Quella sera stessa, però, tutto il suo piccolo mondo parve crollarle addosso.
D’accordo con Seward, Morris e Holmwood, Van Helsing aveva invitato i coniugi Harker a cena fuori per parlare con loro di una questione molto delicata che non doveva essere udita né da Lucy né da Olivia. Durante la serata il Dottore aveva spiegato a Mina che la malattia di Lucy era causata quasi certamente dall’intervento di un essere diabolico, un Non-Morto, un Vampiro che si nutriva di sangue umano e le cui abitudini lui aveva studiato per anni ad Amsterdam.
Se fosse stata da sola con il Dottore, Mina lo avrebbe certamente preso per pazzo ma Jonathan si dichiarò subito d’accordo con Van Helsing e narrò con grande turbamento le disavventure subite in Transilvania. Parlò del misterioso Conte Dracula, del suo desiderio di comprare alcune terre in Inghilterra e dell’incontro con le malefiche creature che lo avevano ridotto in fin di vita e alle quali era riuscito a sfuggire solo per miracolo. Entrambi sembravano convinti che il Conte fosse giunto a Londra, che stesse collezionando vittime e che Lucy si fosse salvata solo grazie al tempestivo intervento di Van Helsing.
Mina ascoltò attentamente i resoconti del Dottore e i dolorosi racconti del marito ma nulla di tutto ciò riuscì a convincerla fino in fondo. Van Helsing e Jonathan rimasero a parlare fino a tardi, quella notte, scambiandosi le rispettive esperienze. Mina invece era molto stanca a causa del viaggio e decise di coricarsi subito.
Aveva appena preso sonno quando un rumore nella stanza da letto la destò. Il Principe Vlad era in piedi accanto a lei e la guardava con un sorriso soddisfatto. Ancora confusa e intontita, Mina pensò di trovarsi in un sogno e non considerò strana la presenza dell’uomo nella sua camera.
“Principe, vi chiedo scusa” esclamò in tono accorato. “Avrei dovuto dirvi la verità, sono così spiacente di avervi illuso.”
“Non vi tormentate per me, vi assicuro che non ne vale la pena” rispose Vlad. “Non avete creduto alle parole di vostro marito e di quel Dottore? Invece era tutto vero. Sono io il mostro che ha tentato di uccidere la vostra amica ma forse voi avreste potuto fermarmi.”
Mina si sentì gelare il sangue. Che cosa stava dicendo? Come poteva sapere di Van Helsing e di quello che aveva raccontato loro? Poteva essere davvero un Vampiro?
“Voi siete un… Non-Morto? Siete voi quel Conte Dracula che ha quasi ucciso Jonathan?” mormorò sbigottita. “Che cosa significa che io avrei potuto fermarvi?”
“Vi ho parlato della mia Principessa, ricordate?” spiegò lui, sedendosi sul letto accanto alla ragazza. “Vi ho detto che l’ho perduta e che voi le somigliate moltissimo. Quando il vostro sposo venne al mio castello, aveva con sé un vostro ritratto ed io rividi in voi la mia adorata Elisabeta. È per questo motivo che sono venuto in Inghilterra, affrontando un viaggio lungo, faticoso e pericoloso. Avrei voluto portarvi con me e riavere così la mia Principessa. Voi, invece, ve ne siete andata senza una parola e adesso…”
“Che cosa dite? Come sarei potuta venire con voi? È vero che non vi ho detto di essere fidanzata ma se voi siete quello che dite di essere…” lo interruppe Mina, talmente infuriata da non sentire più nemmeno la paura. Quel mostro aveva tentato di uccidere Jonathan e Lucy e ora incolpava a lei?
“Se mi aveste amato, non vi sareste fatta di questi scrupoli, ma ormai è inutile parlarne, avete rovinato tutto e io saprò vendicarmi per ciò che mi avete fatto” replicò il Principe in tono minaccioso.
“Oh, no, ora che so la verità!” esclamò impavida la ragazza. “Il Dottor Van Helsing ci ha illustrato tutti i modi per neutralizzare un Vampiro e voi non potrete più fare alcun male a me, a Lucy, a Jonathan né a nessun altro.”
“Ne siete certa? Chiedete a vostra sorella. È davvero una donna gentile e generosa come dicevate voi. Mi è stata molto di aiuto in questi giorni di solitudine e proprio ieri pomeriggio ha accettato di sposarmi. Visto che non ho potuto avere voi, sarà lei la mia Principessa” rivelò trionfante il Vampiro. “La porterò via nel mio castello, in Transilvania, e voi non la rivedrete mai più. La perderete per sempre, come io ho perduto Elisabeta.”
“No!” ribatté agghiacciata Mina. “Io le dirò chi siete, le racconterò la verità e il Dottor Van Helsing ci aiuterà: voi non potrete farle alcun male.”
“È questo che intendete fare? Non ve ne darò il tempo. Se non sarò sicuro di poter fare a modo mio, se avrò soltanto il sospetto che voi possiate smascherarmi davanti a vostro marito o a quel Dottore, farò della vostra preziosa Olivia una Non-Morta, un essere delle tenebre come me. Non pensate neanche di potermi mentire, sappiate che io posso entrare nei pensieri di chiunque, come e quando voglio.”
Mina era terrorizzata e tormentava il lenzuolo con le mani. Non avrebbe mai sopportato che l’amata sorella fosse portata a vivere in quell’orribile castello che Jonathan le aveva descritto, ma, se solo avesse provato a parlare con qualcuno, sarebbe stato ancora peggio: Holly sarebbe diventata una creatura infernale. Che cosa doveva fare?
“Vi scongiuro, risparmiatela!” lo implorò allora con le lacrime agli occhi. “Lei non vi ha fatto nulla, sono io che vi ho offeso, vendicatevi su di me.”
“Oh, ma è proprio quello che sto facendo. Non c’è modo migliore che portarvi via la persona che amate di più al mondo. Ma non vi angustiate troppo: se lascerete che io sposi Olivia, lei sarà davvero una Principessa e, sotto la mia protezione, nessuno potrà farle del male” concluse il Principe, scomparendo poi improvvisamente dalla stanza e lasciando Mina a piangere disperatamente.
Il giorno dopo, quando una raggiante Olivia le comunicò il suo fidanzamento con il Principe Vlad, Mina fece molta fatica a dominarsi. La sorella era felice e non immaginava certo di doversi recare a vivere in un luogo tenebroso e oscuro al fianco di un essere uscito dall’Inferno e in mezzo a chissà quali altri pericoli. L’alternativa, però, era quella di essere trasformata immediatamente in uno di quegli spaventosi Vampiri.
La ragazza non poté fare altro che tacere, fingendo una partecipazione che non provava affatto e sperando con tutto il cuore che le ultime parole che Vlad le aveva detto ‘sotto la mia protezione nessuno potrà farle del male’ fossero sincere.
Ma fino a che punto si poteva credere alla sincerità di una creatura demoniaca?



AMO MIA MOGLIE E FIGLIA SOPHIE
NON OSATE A PROVARCI CON LEI O VE LA FARO’ PAGARE CARA
NON ACCETTO ALTRE GIOCATE POICHE’ LE GALLINE NON LE SOPPORTO E MI BASTA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE LA MIA SOPHIE
LEI HA IL VALORE CHE A UNA DONNA MANCHERA’ SEMPRE



 

 

 

ROLENET image host SU DI NOI

  • Chi siamo
  • Come giocare
  • I nostri giochi di ruolo
  • image host SU MISURA DI GDR

  • Non ho mai ruolato
  • Le ruolate
  • CREA un tuo gdr
  • Accedi

    oppure

    Registrati


    © Rolenet 2013-