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PROFILO INATTIVO (dal 2021-01-16)
Grado Allievo

GDR: Free Gdr

Categoria: Ipoteticamente umano


Atreus nacque sulle ostili pendici del Targon e prese il suo nome da un astro della costellazione della Guerra, nota come Ares.

Sin dalla tenera età, sapeva di essere destinato alla battaglia. Come molti nella sua tribù, si addestrò per unirsi all’ordine militante di Sparta, i Spartani. Non era mai stato il più forte o il più abile della sua tribù, ma Atreus in qualche modo perseverava, rialzandosi, insanguinato e contuso, dopo ogni incontro. Col tempo sviluppò una feroce rivalità con un’altra recluta, Pylas, ma Atreus continuava a non arrendersi. Pylas rimase colpito dalla sua determinazione e, dal sangue versato durante gli allenamenti, nacque una vera fratellanza.

Atreus e Pylas furono gli unici superstiti Spartani di un’imboscata dei barbari, nella quale venne ucciso tutto il resto della pattuglia. Quando l’Incarnazione del Sole si rifiutò di distruggere gli invasori, Atreus e Pylas giurarono che avrebbero ottenuto il potere delle Incarnazioni scalando la vetta del Monte Targon.

Come molti prima di loro, avevano sottovalutato l’ardua ascesa. Pylas morì proprio al raggiungimento della vetta. Quando i cieli si aprirono per trasformarlo in un’Incarnazione divina, con il potere di reclamare vendetta, era rimasto solo Atreus.

Ma non fu un uomo a tornare a Sparta, con una lancia e uno scudo che rilucevano di forza celestiale. Era l’Incarnazione della Guerra in persona: Ares. Giudicando Atreus indegno, poiché era un guerriero che aveva conosciuto solo la sconfitta, aveva preso il controllo del suo corpo per i suoi fini, troppo ambiziosi per i comuni mortali.

Confinato negli angoli più reconditi della sua mente, Atreus colse solo vaghe visioni mentre l’Incarnazione cercava i Darkin (Demoni), armi viventi create in un’era dimenticata.

Alla fine Ares fu trascinato in combattimento vicino al Monte Targon da un Darkin , che voleva raggiungere la vetta. La loro lotta infuriò nei cieli, sbaragliando gli eserciti umani più sotto... finché non successe l’impossibile. La lama deicida del demone affondò nel torace di Ares, con un colpo che recise la costellazione della Guerra dal firmamento.

Mentre l’Incarnazione svaniva, Atreus, l’uomo che aveva considerato troppo debole, riemerse. Impalato sulla lama del Darkin e con la potenza sempre più fioca delle armi dell’Incarnazione, sospirò affannato e sputò in faccia al demone. Egli sogghignò e lo lasciò a morire.

Ore dopo, all’arrivo dei corvi, Atreus si alzò con fatica, per poi tornare sanguinante a Sparta. Dopo una vita di sconfitte, la sua voglia di vivere e la rabbia per il tradimento avevano messo in fuga la morte che aveva conquistato la Guerra in persona.

Atreus si rifugiò nella fattoria di Pylas, dove fu curato dalla vedova dell’amico, Iula. Lì, Atreus capì che aveva passato la vita guardando le stelle, senza considerare ciò che c’era più sotto. A differenza degli dei, i mortali combattono perché devono, sapendo che li attende la morte. Era una capacità di resistere che aveva visto in tutta la sua vita, davanti a pericoli senza fine.

Infatti gli invasori barbari erano tornati a minacciare gli insediamenti settentrionali dei spartani, inclusa la fattoria di Iula. Pur non essendo ancora in grado di sollevare una lancia, Atreus era determinato a porre fine al pericolo di persona, e alla fine partì con in mano le logore armi dell’Incarnazione.

Al suo arrivo, i suoi nemici giurati erano già sotto assedio. Dalle urla e dal forte odore di sangue, capì che stavano affrontando il Darkin.

Era stato lui a spingere i barbari verso il Targon, realizzò Atreus. Anche se li aveva considerati nemici, erano proprio come i Spartani: mortali che soffrivano per le guerre tra poteri superiori. Atreus provò una forte rabbia nei confronti dei Darkin e delle Incarnazioni. Erano tutti uguali. Erano il problema.

Atreus si frappose tra il demone e i barbari. Riconoscendo lo scudo e la lancia dell’Incarnazione caduta, il Darkin lo schernì. Cosa sperava di fare, senza il potere di Ares? I colpi del demone lo costrinsero in ginocchio, ma la sua forza di volontà riaccese la lancia dell’Incarnazione, tra le urla di chi lo circondava... e fu così che con un possente balzo sferrò un colpo che tagliò il braccio della spada al Darkin.

La lama e il Darkin caddero a terra. Solo Atreus era rimasto in piedi, mentre la sua stella tornava a splendere nei cieli.

Spesso sogna di tornare alla fattoria di Iula, ma Atreus ha giurato che avrebbe lottato contro le Incarnazioni, gli Ascesi, i demoni e contro chiunque abbia una forza così grande da poterla usare solo per la distruzione. Dimenticando così il suo nome, è diventato un nuovo Ares. Le vecchie armi dell’Incarnazione ora sono alimentate solo dalla voglia di combattere di chi affronta la morte.

Ora che l’Ares divino non c’è più, la guerra rinasce nell’uomo.

 

 

 

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