{Alastor Winkworth
Dopotutto, era un ragazzo semplice. E non aveva proprio nulla di particolare, a dirla tutta. Corti capelli scuri sempre a posto, solo un ciuffo che sembrava volersi ribellare di tanto in tanto. Due occhi scuri penetranti che guardavano sempre in giro con interesse. Vestiva semplice, pur potendosi permettere molto di più. Era infatti il fortunato erede di un grosso impero economico che suo nonno aveva tirato su dal nulla. Spettava a lui portare avanti l’azienda di famiglia, ed era un peso che aveva sempre ben sopporato. Un po’ perche non aveva scelta, un po’ perchè avere un futuro certo gli dava una certa stabilità. Non aveva nulla a cui pensare, nessun problema al mondo.

Finche un giorno non arrivò quella fortunata, maledetta lettera. Una lettera che da quel mondo lo avrebbe portato via. Avrebbe voluto rifiutare, lo avrebbe voluto dannatamente tanto. Ma era come se avesse risvegliato i suoi sensi. La sua curiosità  era implacabile, le domande si insinuavano notte e giorno tra i suoi pensieri. Al momento della decisione, il suo cuore già soddisfatto. Ma solo quello. Diventò poco più che un estraneo in casa, l’appoggio incondizionato che aveva sempre avuto svanì dietro maschere di delusione. Iniziò il conto alla rovscia per la sua partenza per Durmstrang, dove sperava le sue domande avrebbero trovato risposta. E la trovarono. Ma non aveva fatto i conti con una cosa: essere babbano di nascita, non era buona cosa a Durmstrang. Le persone sanno essere crudeli, anche senza fare nulla. Un isolamento forzato che lo portò ad uno studio attento e calcolato, affondava il naso tra le pagine per non vedere i volti derisori dei compagni. E la rabbia repressa lo portò ad avanzare sempre più negli incantesimi. Venne così scelto per il Torneo Tremaghi, ma non divenne il Campione. Nessuno parla mai degli sconfitti, cosa accade loro? Vengono inglobati nelle tenebre?

~ Everyone fight a battle that you can’t see. Be kind. Always ~

{Chase & Penny
Lei era così, unica a modo suo. Aveva un carattere forte che la rendeva totalmente indipendente, e la risposta sempre pronta che la rendeva sempre così sicura di sè. Il loro rapporto era diverso da chiunque altro, ma sapevano che sarebbero stati lì in ogni momento uno accanto all’altro, a difendersi e coprirsi le spalle, sempre. || Chase



Forza. Debolezza. Coraggio. Così legate tra loro e così influenzabili tra loro. Lottò molto nella sua vita, lottò con forza. Era inghiottito nella paura che non ci voleva stare, mai più. Finchè capì, che solo nella paura trovava il coraggio. E così fece. Cercò ovunque la paura, in ogni angolo di quel folle mondo. Nei meandri più oscuri. Le persone non volevano più avere nulla a che fare di Magia Oscura, ma la verità  era che bisognava vegliare perchè quel che era accaduto non tornasse ancora. Entrò tra gli Auror, ma non ne fece mai davvero parte. Lui lavorava da solo, prendeva le sue valigie e andava dove l’istinto lo portava. E appena concluso, se ne andava via. La solitudine era sua amica, e il mondo intero era diventato la sua casa.