James Cook. Studente - Bristol - seconda generazione
I libri sulle rivoluzioni iniziano di solito con un capitolo dedicato alla corruzione del potere in declino, alla miseria e alle sofferenze del popolo. Dovrebbero invece cominciare con un capitolo di analisi psicologica dove si spieghi il processo per cui un uomo oppresso e in preda al terrore vince improvvisamente i propri timori e smette di avere paura. È un processo insolito, che talvolta si compie in un attimo come per una specie di choc liberatorio: l’uomo si sbarazza della paura e si sente libero. Senza questo processo, non ci sarebbe alcuna rivoluzione.
"Se è sbagliato, perché lo fai, allora? È Perchè è la vita, questa. Bisogna buttarsi e non fermarsi mai. Le cazzate aspettano che qualcuno le faccia, sennò mi spieghi che cosa campi a fare?" |
|
Invece di uccidere e morire per diventare quello che non siamo, dovremo vivere e lasciare vivere per creare quello che realmente siamo.
A questo il motivo, vero? Lascia perdere tutte le altre stronzate perchè non c’entrano niente. Il motivo è questa sensazione. La gioia che provi quando apri gli occhi la notte e vedi il viso di chi ami e per un attimo non riesci a respirare da quanto sei felice.
I o l’amavo, cazzo io l’ ho sempre amata e continuerò ad amarla. Ne ero geloso. L’idea che potesse essere felice con un altro non mi piaceva affatto. Non volevo che mi dimenticasse, che si disinteressasse di me, che diventassimo sguardo che si incrociano nella metro alle sette del mattino.
|
|