MILOS CURTIS - CAMPO GIOVE - FIGLIO DI VULCANO
[...] si sentiva le ossa rotte a furia di correre, come se ad ogni passo un martello gli perforasse le ginocchia. eppure correva. con il fiatone, il cuore a mille, correva Milos, e non gliene importava nulla della gara, della vittoria, lui voleva solo scappare e non farsi prendere. le urla dei compagni, sugli spalti, sembravano così lontane. solo il suo cuore, veloce. il battito che gli pulsava nelle orecchie. corri.
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