Se fossi una lista, uno di quegli infiniti periodi che sono solita scrivere, se fossi un sentimento, se fossi una pagina bianca e una goccia d’inchiostro, giuro, mi definirei.
Ma non sono solo aggettivi, non sono solo virgole, e le lettere sembrano non bastarmi mai.
Come potrei descriverti cosa accade quando sono da sola, nella mia testa, quando senza motivo inizio a piangere?
E quando sono un fallimento, nonostante i miei traguardi, nonostante quegli sguardi?
Ti direi che sono fuoco, che sono vento e quando parlo gelo;
che sono razionale, passionale, un divieto, controsenso.
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Alice Fortescue
18 y.o. ; red soul , golden heart
Il piccolo ciondolo che scintillava alla luce del sole era poggiato sulla camicetta candida. Era bello il tempo quel giorno e sapeva che nulla avrebbe potuto scalfire un pomeriggio di sana lettura, sotto il grande albero del giardino.
Torturava la catenina con fare incerto, mordendosi il labbro concentrata. La girava e la rigirava.. come fosse una piccola abitudine acquisita nel tempo.
D’un tratto udì delle voci che salivano da in fondo la distesa d’erba del giardino, rieccheggiando come un rombo, sempre più vicine. Pensati stivali neri entrarono nella sua visuale, poco distanti dalle sue gambe elegantemente distese, costringendola ad alzare lo sguardo fino a incontrare un sorriso canino.
- Ci facciamo un giro, eh, ’lice?
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