ALTEA FLINT.
22 y.o. quidditch player and bassist.
 Aveva una dote, un dono per così dire, e fin troppe volte era stata supplicata dagli Auror o da vari ed eventuali membri facenti parte di diverse sezioni del ministero di diventare una di loro, poiché tra le loro file una con una simile prerogativa sarebbe stata più utile che mai. Ma ogni volta lei li aveva caldamente mandati al diavolo con i più sentiti riguardi, prestando molta attenzione affinché notassero bene il dito medio che lei tendeva fermamente verso di loro. Oltre ad avere una mente brillante, anche se per lo più inutilizzata, o almeno non per questioni utili e costruttive, la sua mente era dotata di una sorta di barriera naturale, un repellente per gli intrusi per così dire. Non poteva essere obliviata in alcun modo, e nessun legilimens avrebbe mai voluto avere a che fare con lei poiché non non avrebbe sortito su di lei alcun effetto, tranne forse quello di perdere il lavoro. Ma a lei neanche importava, non ci badava affatto. Per quanto le riguardava ora che giocava nelle Holyhead Harpies tutto il resto era noia, e poco le importava di sfruttare le innate capacità della sua mente. A lei bastavano una scopa e una mazza per essere felice.
|
|
I am the Remedy
Non ero mai stata brava a scuola. Sono sempre stata quella che importunava gli altri studenti durante le lezioni, quella che disturbava la classe con i suoi discorsi sovversivi, totalmente disinteressata alle lezioni, qualunque esse fossero. Non c’era da stupirsi visto che ero cresciuta con una costante e pressante carenza d’affetto, principalmente per colpa di mia madre che ho sempre tollerato poco e male a causa delle sue pessime scelte di vita, disastrose e controproducenti. Non mi erano mai piaciuti i compagni che su procurava e che cambiava più spesso di quanto non cambiasse la sua biancheria intima, di conseguenza avevo passato la mia intera infanzia ed adolescenza alla disperata ricerca di attenzione, che a scuola ero ormai in grado di ottenere grazie ai miei sproloqui inutili e fastidiosi. E non non ne vado fiera.
| «NASTY AS FUCK» 
In tutti quegli anni non avevo desiderato altro che raggiungere l’unico che nell’ombra tifava per me. E mi aspettava comunque, con le mie malefatte e i miei incredibili difetti, col mio pessimo carattere da figlia disadattata e sbandata quale ero. Ed anzi, mi supportava anche nelle mie peggiori e malsane idee, spedendomi per gufo pacchi di caccabombe e piani arrangiati dei punti più favorevoli della scuola in cui situarle. Ma mai pensiero fu più gradito di quando mi spedì la mia fantastica e sorprendente Nimbus 2001. Nera, oscura e sfrecciante come il mio animo da dissacratrice seriale, quella scopa mi permise di diventare un capitano degno di nota. Degno del nome di mio padre. |
If you want me hold me back. Frail, the skin is dry and pale, the pain will never fail, and so we go back to the remedy. Clip the wings that get you high, just leave them where they lie, and tell yourself, "You’ll be the death of me".
|
|
Messaggio privato
Sei amico
