Dicono che i maschi non piangono, ma tu lo sai quante lacrime ho versato. E dicono che il successo cambia le persone, ma tu sai che ero stronzo pure prima e non sono affatto cambiato. Vorrei lasciarti qualcosa oltre ai miei difetti e oltre i successi raggiunti sputando sangue. Ma non è facile. Se ti guardo, in effetti, fra me e te sembri tu quello più grande. Ti ricordi che eravamo piccoletti, cantavamo le canzoni dei SUM. Io facevo le strofe tu i ritornelli, te lo ricordi? E adesso anche se non condividi i miei interessi, io spero che la cosa ti renda fiero, perché ho fatto di tutto per farmi odiare e solo scrivendo riesco a dirti "Ti voglio bene", ma per davvero. A me non piace nulla tranne vendetta e successo. So che non c’è nulla di nobile in questo, quindi tu fai qualcosa di importante, che aiuti le persone, perché io questa volta non ci riesco.

I lunghi periodi di silenzio erano frequenti. Quella era una famiglia in cui non avevano mai imparato l’arte del parlarsi. Erano tutte persone indecifrabili, persino a loro stesse: tutte tranne Keith, naturalmente. I suoi bisogni erano semplici, ben definiti, e alla fine è per questo che è stato punito. Almeno è così che la vedo io.

Ho riaperto gli occhi ed è tutto uguale,
tutto storto ma all’apparenza normale.