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tra vuoto e cornicione
Scritto il:
24 Marzo 2024
Autore: massacre.
Voto: 7
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29 Febbraio 2024
Cerco me stesso nell’equilibriotra il vuoto e il cornicione
[...]
Non tutti i suicidi sono bruschi ed immediati, per alcuni durano degli anni fatti di corse sfrenate in sella ad una moto o di bevute sconsiderate che spappolano il fegato, persino certe relazioni diventano un lento viaggio verso l’autoannientamento. Avevo già sondato l’oscurità della violenta fine, più volte e con frustrante insuccesso, mi ero messo in testa che alla morte non ero gratito quanto lei invece era gradita e corteggiata da me.
Ciò fece nascere in me una spavalderia incosciente, una sfida aperta a quel Dio nel quale alla fine un po’ dovevo pur credere, perciò lo bestemmiavo; ero pronto a spingere l’asticella del brivido, ignorando ogni istinto di sovravvivenza. Quanto in là si può spingere qualcuno che non teme di morire? Non avevo niente da perdere, incapace di provare qualcosa se non alla soglia della morte. Quanto ero indispensabile a questa vita che così morbosamente mi tratteneva a lei?
Era l’altezza la prima ebbrezza della quale mi sbronzai, guardare le persone così piccole ridimensionava i miei problemi così insignificanti in un luogo raggiungibile solo dai corvi; sognavo spesso di essere un uccello, librando le mie ali nere e gridando libertà, appollaiato su un traliccio a godere del mondo dall’unica prospettiva che lo rendeva innocuo.
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