Vi è mai capitato di riascoltare la canzone di un vecchio nastro e desiderare di riavvolgere il tempo all’attimo in cui l’avete registrata?
Una canzone che parla di voi, di quello che eravate e di ciò che sognavate di diventare?
A me è successo.
Mi è successo di voler tornare indietro nel tempo e cambiare quello che mi opprime, quello che mi impedisce di continuare ad inseguire quei sogni.
Sono una scrittrice, o meglio, questo è ciò che finora sono stata.
Scrivere non è un dovere, un modo per guadagnarmi da vivere, scrivere è la mia vita.
Scrivo perché, nel momento in cui libero la mente e riempio quelle pagine bianche, divento parte stessa di ciò che esce dalla mia penna.
Scrivo perché ho la possibilità di catapultarmi in mondi diversi, dove sono una semplice venditrice di caldarroste oppure una coraggiosa guerriera amazzone.
Spesso nemmeno so dove la storia mi porterà.
Tutto questo ora mi sta venendo a mancare ed io, da giorni ormai, mi domando se valga la pena continuare.
Quelle pagine bianche non riesco più a riempirle.
Una persona che si entusiasma per qualunque cosa, anche per una banale giornata di sole dopo giorni di pioggia.
Una persona curiosa, dall’indole ribelle e che sta abbracciando ora l’oscurità.
Questa è Margaret, questa sono io