Nata e cresciuta a Denver da genitori profughi originali dell’Alabama che sono scampati perdendo tutto al disastro ambientale del Super Outbreak del 1974, meglio conosciuto come l’anno dei 178 tornado.
Gente semplice i genitori di Demetra, poco inclini alla cultura, grandissimi lavoratori e democratici.
Crescono la figlia secondo le proprie possibilità, senza farle mancare l’affetto di una famiglia, anche se di tanto in tanto mettere insieme pranzo e cena risulta un’ardua impresa.
Demetra sembra sviluppare un innato senso meteopatico fin da bambina, quando poco prima di iniziare il ciclo scolastico primario, la famiglia Darling espatria in terra Ceca, nella antica e misteriosa Praga.
Qui inizia la sua passione per la fotografia, per la scrittura che coltiva nei circoli scolastici, durante la prima fase dell’adolescenza.
Subisce tre lutti nello stesso anno.
La madre muore in un incidente stradale e poco dopo, il padre si fa trovare nel letto morto per overdose di psicofarmaci. Alla fine del medesimo anno, il compagno, il suo mentore e il suo devoto amore, viene ritrovato assassinato sulle rive della Moldava.
Da allora inizia a collezionare scatti di vita rubata, momenti di fugace ed intesa passione, frivole perversioni di anime perse.
Il suo motto:
"La vita è come un tornado, al centro di esso la quiete assoluta".
Ed era strano il vederlo passare con un’andatura così leggera e disinvolta.
Ed era strano il vederlo fissare così intensamente la luce.
Ed era strano il pensare ch’e gli aveva un così gran debito da assolvere.
Perchè l’olmo e la quercia hanno delle gaie fronde che erompono in primavera; ma orrendo a vedersi è l’albero della forca con le sue radici morse dalle vipere e, sia pur verde o secco, un uomo deve morire prima ch’esso rechi il suo frutto!
La più alta vetta è quel trono di grazia verso il quale tendono tutti gli sforzi degli uomini; ma chi vorrebbe trovarsi con una corda di canapa al collo, alto sul patibolo, e attraverso il collare dell’assassino, gettare l’ultimo sguardo al cielo?
Dolce è danzare al suono dei violini quando l’Amore, la Vita sono propizî: delicato e rarissimo è il danzare al suono dei flauti e dei liuti; ma non è troppo dolce danzare per aria con agile piede.
Così, con curiosi occhi e con paurose ipotesi, noi l’osservavamo di giorno in giorno e ci domandavamo se ognuno di noi non sarebbe finito nella stessa maniera perchè nessuno può dire sino in quale rovente inferno la sua anima si può perdere.
-De profundis di Oscar Wilde-
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