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Edward
PROFILO INATTIVO (dal 2020-10-28)
Grado Tirocinante

GDR: Free Gdr

Categoria: Cattivi

Prestavolto: Hiddleston Tom

Casa: Famiglia "Famiglia Cooper Il Proibito Regna sovrano "

Club:  La tana di Edward -Street Club-   ||  ♕Sala del Trono Palazzo di Edward♕  ||  La tana di Edward -Street Club-  


Satan Lucifer
Nome: Edward. Secondo nome: Satana Re del fuoco e Dio degli abissi neri. quattrocentomila anni. appartiene: ventisei anni. Relazione sentimentale: Sposato con sua figlia - Amante e amata- Sophie Figli: i demoni del Diavolo Moglie: Sophie. Ma prima era Annika. Carattere: Gelido, senza cuore una persona che non sa amare, tranne sue figlia. Ha un modo di fare tutto suo, ma sapendo benissimo che egli è il peccato, non si ferma mai davanti a nessuno. Biografia: Edward era nato da un Demone e un Angelo bianco, la madre era un demone e il padre un angelo, alla quale eredit� pi� i poteri della madre che dal padre, per anni Edward era stato educato in maniera alquanto elegante dal padre e quello maleducato dalla madre. I cari genitori di Edward morirono, ed egli si fece una nuova vita cacciando e lavorando per un conte alquanto ricco che gli insegn� come cavarsela nelle vita e lo prese quasi come un secondo padre. Edward lavor� sodo fino all�et� dei sedici anni fin che non decise di sposarsi con una principessa che incontr� ad un ballo in maschera, alla quale il ragazzo si era intrufolato di nascosto. I due s�innamorarono subito, e si sposarono ed ebbero due figli e quattro figlie, alla quale dovettero abbandonarli per una guerra che minacciava le terre e non volevano rischiare per i propri figli.. Ahim�, non poteva andare sempre per il verso giusto, Annika venne a scoprire da una lettera che quei figli che entrambi a malincuore avevano abbandonato erano morti per la fame e il dolore. Ma dietro a tutta questa malvagit� c�erano i genitori di Annika, che maledirono Edward fino a trasformarlo in Lucifero. E quando fece ritorno Annika rimase incinta di dieci figlie, tra cui Lussuria, che dopo la sua nascita la Regina mor�. Per molti anni egli era stato vittima dall�odio per la propria figlia, fin quando non si rese conto che la notte prima del parto Lucifero uccise Annika stessa. Con il suo potere egli continuò lo stesso a maledire il suo nome e di fare la comunità umana in demoni, facendoli diventare suoi seguaci, naturalmente soltanto la bontà di una persona poteva fermarlo, difatti Edward, intrappolato nel corpo del demone cerca in cuor suo, di devastare il demone. Raffiora dentro di sé, l’anima del Cristo che, vuole a tutti i costi cessare questo male.


«Ho scambiato il DNA di Sophie... » Pure e gelide parole uscirono dalla bocca di quell’uomo che era girato di spalle, ma quelle parole non erano per niente assassine, anzi, erano la pura verità.
Silenzio, cos’era quella furia che prese Edward a scacciare con un urlo quasi acuto l’ancella che era pronta a portare il the e qualcosa da riempire lo stomaco.
Non fece nemmeno in tempo l’ancella ad entrare che la porta subito si chiudette lasciando il rimbombo in quella stanza.
«P-Perchè l’hai fatto?» Osò a domandare, la sua protettrice dai capelli lunghi color rosso fuoco avvicinandosi lentamente al suo protettore appoggiando la mano sulla sua spalla convincendolo a girarsi verso di sè.
Perchè in quel momento non osò a parlarne ? Aveva fallito in troppw cose, ecco cosa aveva fatto.
Scosse il capo fissando la donna, accarezzandole lentamente la mano e poco dopo si girò sospirando profondamente mentre una lacrima gli rigò il volto freddo e pallido.
«Perchè....» La ricopiò in quel ’’ perchè ’’ osservando il muro bianco e con qualche crepa e poco dopo si avvicinò alla scrivania bianca portando le sue sottili dita su un foglio bianco e lo mostrò alla donna.
Quel foglio era la prova che Sophie era sua figlia e basta, non aveva avuto il coraggio di dirglielo, forse perchè voleva tenerla al sicuro quando quella notte le cancellò i ricordi dell’anima e della sua vita passata con Edward.
L’avrebbe odiato se l’avesse scoperto, ma se l’avesse scoperto avrebbe anche capito la ragione di ciò che Lucifero fece. Sul letto di morte quando Annika stava per morire egli le promise che nessune delle sue figlie avesse sofferto ho scoperto la verità del grande e potente Lucifero.
La verità alle volte UCCIDONO non mettono paura, ma uccidono e ti condannano alla tristezza oppure solo al fatto di crederci... altre invece ti portano alla gioia.
Quella sera quando Sophie nacque egli ebbe il compito affidato da Annika di scambiare il DNA dei suoi poteri e metterla alla pari di una umana.
«Quella notte ero solo, non avevo nessuno e Annika stava morendo.. cosi io dovetti farlo!.» Prese coraggio nel dirlo, portandosi le mani sul proprio volto e se lo strofinò appena ora Edward aveva anche a che fare con una donna, che le piaceva tanto minacciarla per il gusto di avere soldi, la allevatrice di Sophie.
Ora aveva la situazione in pugno, ora era pronto per la verità.

[https://www.youtube.com/watch?v=ZNB8GTaVT6Q]

[Sala del trono. ]
«Ora smettiamola!» Quasi urlò quando confessò quella dura verità e cosi Lucifero prese le sue esembianze umane mostrandosi come un elegante signore.
La protettrice lo guardò negli occhi e un lieve sorriso si stese sulle labbra chinando appena il capo in un elegante inchino e poco dopo entrambi uscirono da quella stanza andando nella grande sala del trono.
Quando entrambi arrivarono nella grande sala del trono egli lasciò andare la donna, ed ecco che rimase solo in tempo per tirare fuori il cellulare e fare il numero chiamando la allevatrice di Sophie.
Lo fece squillare per un bel po’ quando finalmente la signora rispose al telefono.
«Si?..» Rispose la donna.
«Carissima Anna! Come stai?» Domandò, buttandosi con la schiena contro lo schienale del trono.
«Che volete da me?» Sussurrò, la donna guardandosi intorno.
«Mia figlia, la verità...» Rispose lui, con voce gelida e quasi cattiva nei suoi confronti.
«Non posso!» Rispose la donna, terrorizzata da ciò scuotendo veloce il capo.
«Io penso di sì, siete stata pagata e ora la verità deve venire aggalla, avanti, passatemela.» Pretese Edward, giocherellando con la fede.
«Non posso...» Rispose, in un debole sussurro.
«D’accordo, allora verrò io lì e le dirò la verità..» Rispose lui, sorridendo.
«...» Ed ecco che sentì la porta aprirsi e la voce di Sophie provenire da quella stanza.
«Molto bene Edward, te la passo. » Disse la donna, allungando il braccio con il mano il cellulare verso Sophie che poco dopo lo prese in mano.
S: «Pronto?»
Non appena Edward sentì la sua voce un ghigno e un sorriso malefico si stese sulle sue labbra pronto a parlare.





Io chi sono? Sono il male colui che non vorresti mai incontrar.





Segui il peccato.
Segui l’oscurità.





L’amore?
Non esiste per me.








Gdr: Free Gdr









[Georgiana& Edwrad Helfie ---> Now ---> Giardini Reali ---> Mattina
(Gli sguardi s’incrociano alle volte.) ]

Ancora quella volta in cui Edward era disteso su quel morbido letto ha fissare il soffitto bianco e quelle crepe che avevano sui muri.
Subito dopo non appena egli si accorse che forse stava per addormentarsi la campanella delle ancelle suonarono, pronte a servire il loro Re.
Una, due, tre volte ed ecco che alla quarta subito Edward s’alz� dal letto stiracchiandosi e poco dopo quella tunica bianca che indossava ricadde per terra sul pavimento lasciando che egli potesse togliersela e subito farsi un bagno caldo.
Non si meravigli� se la vasca era ripiena d’acqua fresca, sali per rilassarsi e le candele profumate accese -cosa che odiava- si, odiava tutta questa abbandonza di frescura, dopotutto dentro di lui viveva il grande maestro del male.
Rote� gli occhi sospirando profondamente quando vide l’acqua trasformarsi un semplice vapore, ma sotto sotto gli piaceva questa tipo di cosa, cosi si poteva rilassare comodamente.
Sapeva che quel giorno la Duchessa Georgiana gli avrebbe fatto visita e la cosa lo confortava molto.
Amava molto quel suo fascino da ragazza e sicuramente amava anche molto l’elleganza di quella donna, chiamiamola anche donna.
Si conocevano da poco ma sembrava un tempo molto lungo, conoscendo il fatto che aveva conosciuto quel testardo di suo marito che nemmeno si preoccup� per lei.
Edward invece si era affezionato abbastanza a quella tenera fanciulla che tanto le piaceva.
Si erano dati appuntamento nei giardini reali dove Edward l’avrebbe accolta a braccia aperte.
Poco dopo in quel bagno si rilass�, sospirando profondamente fin quando non decise di uscire dalla vasca mettendosi una vestaglia per asciugarsi per benino fin quando non decise di vestirsi da solo.
Una semplice tunica bianca accompagnata da pantaloni neri di pelle, e sopra l’armatura per poi uscire da quella stanza quando le ancelle s’inchinarono al suo cospetto.



Quella melodia accolse Edward ed egli ricambi� in un semplice gesto con il capo, sistemadosi comodamente la cintura alla vita e poco dopo s’incammin� piano nella grande sala da pranzo dov’era imbastito il pranzo pronto per mangiare e fare colazione.
Mangi� veloce non serv� un gran che dato che Edward non aveva mai tanto appetito, gli bast� solo assaporarsi una tazza di caff� e poi fin� l� la sua colazione.
Si pul� educatamente la bocca dalle briciole di pane e poco dopo and� nella sala del trono avertendo tutte le ancelle che non meno di poche ore sarebbe arrivata la Duchessa.
Diede ordini per preparare un th� con pasticcini ho biscotti, e dolcetti.
Non voleva far mancare niente alla Duchessa Gergiana, aveva studiato i suoi passi da molto tempo e sapeva che queste cose le piacevano tanto e cosi fece preparare i giardini reali dedicato solo a lei.
Ed ecco che non appena Edward si prepar� bene sent� gli zoccoli di cavalli andare al galoppo e le ruote della carrozza strusciare contro il terreno.
Sospir� lui, alzando il mento e subito dopo s’incammin� veloce verso l’uscita per accogliere la duchessa che poco dopo la carrozza si ferm� davanti ai grandi portoni del grande palazzo di Edward, alla quale lui saltellando le scale and� ad aprire la porticina della carrozza.

�Carissimo Edward, quanto tempo. Devo dire che la vostra dimora m’incanta e riscalda il cuore.�

Solo quello? Alz� un sopracciglio per poi chinarsi donandole un dolce baciamano prendendola sottobraccio e le sorrise dolcemente appoggiando l’altra mano sul fianco della Duchessa incamminandosi lentamente verso le scale salendo scalino per scalino.

�Solo mia signora? Non � il cuore che vi voglio riscaldare.�
Battuta e nient’altro, risero entrambi quando finalmente arrivarono al traguardo.
Edward la guard� negli occhi sorridendole e facedole cenno di seguirlo nei grandi giardini reali dove le ancelle finirono di preparare il tavolino, dove poco dopo Edward fece accomodare Georgiana su una sedia e lui la raggiunse sedendosi difronte a lei.
Parlarono un po’ del pi� e del meno e anche parlarono volentieri delle sue figlie che aveva di Sophie, Miryam, Cassandra, Adelia e tante altre cose.
Argomenti abbastanza interessanti per entrambi e le labbra iniziarono a succhiare e a gustarsi il th� che poco dopo fin� dentro il loro corpo riscaldandolo.
I raggi del sole erano innoqui e non facevano male a nessuno, accarezzarono la chioma di capelli color castaglola di Georgiana riflettendo i suoi ricci cosi perfetti e ribelli.
Voleva ridere lui ma per il momento non gli era possibile, spaccando un momento cosi bello non era da Edward sopratutto e non voleva rovinare ogni attimo della sua vita con la Duchessa che tanto lo faceva l’allegrare.
I due adesso stavano parlando di viaggi e di dove erano stati, cosi, per conoscersi -anche se Edward la conosceva benissimo- gli sguardi s’incrociavano ed in questo lui era molto bravo a studiarli, ma anche Georgiana sapeva studiare per bene gli sguardi degli uomini che la desideravano.
Anche se dentro di s� l’anima di Lucifero voleva stuprarla e ucciderla senza piet�, come sempre ma ormai su questo Edward sapeva controllarsi.
Un lieve sorriso sfugg� dalle labbra di Edward mentre il vento sventolava a danza i suoi capelli neri corvini e cosi iniziarono a ballare anche quelli di Georgiana che poco dopo allung� la mano verso Edward accarezzandogliela.
Edward rimase immobile osservando la mano della donna che gli accarezzava quella di lui, ma niente ricambio d’affetto perch� lui era Lucifero, semmai voleva portarsela a letto e niente di pi�.
Ma l’anima buona di Edward ricambi� lentamente quel gesto dandole molto conforto nella sua situazione con suo marito, facendole capire che ora c’era lui.
Il suo caro amico a proteggerla.
Era un semplice e puro affetto ricambiato.

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Le stelle del tramonto, quelle della sera e una voce chiara che mi chiama.
Che nessuno si lamenti se al mattino la mia bara verrà gettata in mare. Le campane suoneranno al crepuscolo, e poi verrà la notte.
Che la tristezza non accompagni l’addio quando m’imbarcherò. Che la corrente mi possa portare lontano aldilà dei confini del tempo e dello spazio.
Spero d’incontrare il mio timoniere faccia a faccia quando avrò superato il
confine









Io sono il diavolo.
Io sono Lucifero.
Io sono la morte e sono il tuo incubo peggiore. Non sfidarmi




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Quando arriva Lucifero non ti salvi.




 

 

 

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