Freya era la dea della fertilità, dell’amore e della bellezza, facente parte della stirpe dei Vanir e figlia del potente dio del mare Njörðr.
Insieme a suo fratello, era la personificazione dell’amore, quello fisico, quello passionale, quello che genera vita e concede immensa felicità, e dell’amore, che riempe il cuore e genere un turbinio di profondi sentimenti. Lei e Freyr erano divinità selvagge, che amavano indossare abiti fatti di fiori, pregiate stoffe verdi o calde pellicce di animali di cui amano circondarsi, il tutto intessuto con fili dorati, come le lacrime che scendono sui loro volti quando la tristezza prendeva il sopravvento. Le piaceva ornarsi la lunga chioma colore del miele con delle fiorenti rose canine dalle candide tonalità e spesso era accompagnata da una famelica lince dal pelo lungo e morbido.

Sposò il dio Odr ed il loro fu un matrimonio felice nonostante tutto. Lei era molto innamorata di suo marito ma al tempo stesso appagava il suo vorace appetito sessuale con altri. Mentre lui era un dio viandante, poco presente, che viaggiava in terre lontane e luoghi sconosciuti. Quando non piangeva lacrime dorate per la sua mancanza, la dolce sposa lo andava a cercare senza sosta alcuna in questi luoghi ignoti. Vivevano insieme nel palazzo di Folkvang nelle cui stanze risuonavano belle canzoni d’amore. Spesso si trovavano anche nel palazzo chiamato Sessrùmnir dove Freyja aveva il compito di accogliere le anime dei caduti in battaglia, perché, tra le tante cose oltre al suo aspetto raffinato, era una dea coraggiosa, che non aveva timore di prendere in mano scudo e spada ed affiancare le valchirie.

Quando Vanir e Aesir si diedero battaglia, Freyja e suo fratello furono gli ostaggi che andarono a vivere con gli Aesir e che posero fine alla sanguinosa guerra. Furono accolti così di buon grado da Odino e tutti gli altri che vissero ad Asgard giorni felici e spensierati, fino ad essere trasformati a tutti gli effetti in Aesir, divinità maggiori e più potenti.

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Era una dea potente ed amata. Veniva pregata da giovani fanciulle desiderose di trovare un buon marito o anche un amore passionale che rallegrasse le loro misere vite. Era la protettrice delle spose e del matrimonio in generale, il suo potere era quasi infinito ma il suo carattere volubile ed alle volte infantile era il suo più grande difetto e la sua più grande debolezza.
Aveva il dono della divinazione, presagiva il futuro attraverso segni e simboli, talvolta usando le rune stesse.
Come dea guerriera aveva il compito di confortare le anime dei caduti, di condurli dai campi di battagli direttamente nel Valhalla. Qui ad Odino spettavano la metà di queste anime, mentre l’altra metà spettavano proprio a lei. Nelle sue vesti di valchiria indossava solitamente un mantello fatto di piume di falco che le concedeva il dono del volo.
Ma l’oggetto più prezioso che possedeva era la collana di Brisingamen, oro puro forgiato appositamente per lei dai nani ma per ottenerla Freyja dovette usare molta della sua sensuale persuasione!