Ero a Filadelfia. Nel mezzo di una tormenta, fuori casa, di giorno: una situazione in cui non mi sentivo affatto a mio agio.
Sapevo che se fossi restato fermo sotto la pioggia avrei attirato l’attenzione, così m’infilai in una bettola semideserta.
I miei occhi erano abbastanza scuri, nessuno li avrebbe notati. Ma ciò voleva anche dire che avevo voglia di sangue, e non ero tranquillo.
Lei era lì.. ad aspettarmi, ovviamente..
Saltò giù dallo sgabello vicino al balcone non appena entrai nel locale e si diresse verso di me sorprendedomi. Sembrava che volesse attaccarmi.
Era l’unica interpretazione possibile, visto il mio passato. Ma sorrideva. E le emozioni che stava provando non le avevo mai sentite prima.
"Mi hai fatto aspettare parecchio" disse
"Tu hai chinato la testa da bravo gentiluomo del Sud, e hai risposto
"Mi dispiace, signorina" Alice rise al ricordo.
Jasper ricambiò il sorriso.
"Mi offristi la mano e la presi senza chiedermi il senso di ciò che stavo facendo. Per la prima volta in almeno un secolo sentii rinascere la speranza"
Jasper prese la mano di Alice. Lei rispose sorridendo.
"Ero davvero sollevata. Temevo che non saresti arrivato mai"
Si guardaro negli occhi, felici... Jasper aveva ancora sul volto quell’espressione beata.
|
Perchè da quel giorno ho ricominciato a vivere,il mio cuore di marmo ha ripreso a battere nel momento in cui i nostri occhi si sono incontrati e le nostre mani si sono sfiorate.
Ero perdutamente innamorato di quel piccolo folletto.
La mia vita aveva finalmente riacquistato un senso...
Tutto ciò che volevo ora era vivere con lei per l’eternità ♥
|
|
La vedo, è stupenda.
Mi acquatto in posizione di attacco. Lei sorride dolcemente.
Mi sposto in avanti, poi mi muovo alla sua sinistra. Chiude gli occhi, concentrandosi.
Spicco un salto e sono alle sue spalle.
Questa volta ci sono. Sorrido. Non le avrei mai fatto del male. Come avrei potuto?
Fa un breve passo avanti, quando le vado incontro, nel vano tentativo di colpirla.
Fa ancora un altro passo quando cerco di afferrarla per la vita, sibilando. Mi ha visto. Prevede le mie mosse, come sempre.
Adesso lei inizia la sua danza. Volteggia in aria, schiva i miei colpi e allo stesso tempo disegna delle magnifiche spirali, gira su se stessa. Che magnifica creatura che ho davanti.
Insieme disegniamo una coreografia perfetta.
Lei continua la sua magnifica danza.
La sua danza pericolosa.
La sua danza fatale.
Come una cacciatrice si acquatta, spicca un salto; non la vedo più.
Sento una risata cristallina alle mie spalle.
Mi ha preso. Cinge il mio collo con le braccia, avvicinandosi al mio collo. Sul mio viso si dipinge una smorfia.
Mi bacia la gola “Preso!”
Alzo le spalle e scuoto la testa “Sei davvero un mostriciattolo spaventoso”.
Alice, la mia piccola danzatrice letale. |
|
Messaggio privato
Sei amico
