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thrill.
♂ Maestro - Lavoro: Imprenditore
I’m livin’ for the thrill formula

GDR: Free Gdr

Categoria: Umani

Prestavolto: Morrone Michele

Casa: Famiglia "Crawford"





Yaniv Nev Crawford




Trentadue anni - Imprenditore commerciale - Italo americano.
E equals MC squared
I’ve got a blimp inside my head
Flew over the cuckoo’s nest
The lights are on but there’s no one here
Puffing with the dragons
I’m livin’
for thrillformula
Yaniv, Nev per gli amici, avrebbe voluto avere una vita normale, tranquilla, fatta di speranze e di ottimismo, ma la fortuna non è stata -sempre- dalla sua parte.
Non voleva una vita come quella della sua famiglia travagliata e burrascosa.
Suo padre, il signor Harold, era un pezzo di merda, maltrattava la moglie, Nev lo sapeva ma non aveva fatto mai niente, essendo un bambino di cinque anni aveva il timore di ricevere anche lui quei pugni, quei schiaffi dal suono assordante e fastidioso, ed non capiva proprio a cosa servissero tutte quelle botte, a volte date anche senza motivo, ma al padre bastava giustificarsi a suo figlio con un :

“È giusto cosi.”

Ma Nev sapeva che non era giusto così. Così all’età di sedici anni iniziò a prendere le difese di sua madre, che quando veniva presa a botte, la maggior parte le prendeva lui mettendosi in mezzo a loro, ma a Nev andava bene così.
Ma per quanto odiasse suo padre, non si era mai azzardato ad alzare le mani su di lui, non poteva farlo, c’era un eredità in gioco.
Suo padre faceva schifo si, ma era fiero che avesse avuto un figlio maschio per ereditare tutti i suoi beni a lui, una volta troppo vecchio per occuparsene ancora, quindi non poteva andare contro di lui, nonostante cercasse sempre di non fare ancora violenza su sua moglie.
Era un uomo violento, un vero pezzo di merda, ma Yaniv non si sarebbe comportato allo stesso modo, e avrebbe sposato la donna della sua vita, avere una famiglia perfetta e un lavoro ben pagato.
A diciotto anni ebbe la sua prima relazione seria, a diciannove la seconda, e la più importante a ventidue anni, con una bellissima donna Astrid, che lui amava alla follia.
Era la donna della sua vita lo sentiva…sentiva di aver trovato qualcuna che lo capisse, che apprezzasse i suoi gesti e i suoi sforzi, che lo facesse sentire al settimo cielo.
Lei aveva appena preso la laurea in medicina, e stava lavorando come assistente ospedaliera in un ospedale vicino all’azienda del signore Harold, che nel frattempo era morto d’infarto, di cui Yaniv non aveva mai versato una lacrima, sebbene si fosse improvvisamente ritrovato con un mille problemi alle spalle, debiti che doveva saldare e compiti da eseguire.
Ma se c’era Astrid, lui era felice.

Quella felicità che non era destinata a
durare sempre.

Lui aveva un lavoro ben pagato, lei pian piano si stava specializzando in chirurgia, entrambi avevano un buon lavoro, così Yaniv decise di sistemare sua madre, ormai allettata, in un ospizio, e comprare una casa per andare a vivere con la sua fidanzata.
L’azienda di lui stava facendo progressi, Astrid si era specializzata in chirurgia, andava tutto a gonfie vele…tanto che i due decisero di sposarsi e fare un figlio.
In realtà era una femmina, e quando lo seppero entrambi scoppiarono a piangere dall’emozione. Avevano deciso che si sarebbe chiamata Daphne, e Yaniv non vedeva l’ora di stringerla tra le sue braccia.
Ma non sapeva che non avrebbe mai provato quella sensazione, non l’avrebbe mai vista pronunciare le sue prime parole, vederla gattonare e camminare, vederla crescere, non avrebbe mai potuto viverla, perché nacque morta.
Nev era sicuro che di non aver mai provato un dolore più forte di quello, e fece cadere i due in depressione.
Lui iniziò a bere, a bere tanto..e a litigare spesso con sua moglie, incolpandola della morte della figlia, come se l’avesse uccisa lei, ed era fermamente convinto che lei lo tradisse con qualche medico, ma ovviamente erano cose che non pensava realmente, e Astrid dopo mesi e mesi di litigio, di battibecchi fra loro, decise di divorziare, non reggendo più quella situazione.

E Yaniv rimase da solo.

Completamente da solo, i suoi genitori non c’erano più, sua madre ormai non lo riconosceva neanche più, non aveva più la donna della sua vita, il lavoro andava male…Nev si era sentito cascare il mondo, l’ennesima crepa al cuore che sarebbe stato difficile curare, un dolore forse impossibile da mandar via.
L’alcool sembrava il suo unico amico, l’unico che era in grado curare ogni ferita, ma era soltanto un’illusione
Passò qualche anno, Astrid sembrò essersi rassegnata, mentre Yaniv era ormai un’alcolizzato e aveva iniziato anche a fare uso di sostanze stupefacenti , ma fu proprio lei a salvarlo, a condurlo nuovamente sui suoi passi, a stargli vicino e di assicurarsi che frequentasse gli “alcolisti anonimi”, a prendersene cura e che non avesse una ricaduta.
Lui provò di nuovo a rappacificare i rapporti, ma lei mise subito in chiaro che stava conducendo un altro uomo, e che doveva trasferirsi con lui in un’altra città.

“Credo di non aver mai amato qualcuno come ho fatto con te, ma quando ti vedo, è come se rivivessi quel periodo d’inferno e non voglio. Anche se sarà impossibile, voglio cercare di dimenticarmi di tutto, e devi fare lo stesso anche tu. Io ci sarò sempre per te, anche se sono dall’altra parte del mondo, non mi ci vorrà nulla per prendere un aereo e venirti a trovare, te lo prometto. Ma vai avanti con la tua vita, non lasciare che il passato determini il tuo futuro.”

E lui prese alla lettera quel discorso, ricominciando una nuova vita. Iniziò a non bere più, ad crescere nell’ambito lavorativo, a conoscere nuove persone, e a voltare pagine, iniziando un nuovo capitolo.
Lo doveva ad Astrid, e alla sua piccola Daphne che portava sempre nel suo cuore.




 

 

 

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