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therebelqueen.
PROFILO INATTIVO (dal 2020-05-28)
Grado Allievo

GDR: Once upon a time (gestione onceuponatime.)

Categoria: ➴ Eroine.

Fiaba: ➴ Ribelle - The Brave.

Prestavolto: Manson Amy

Casa: Famiglia "➴ All the realms of fairy tales united in Storybrooke."



«Io gareggerò per ottenere la mia mano!»

Una sera Merida viene informata dalla madre che i tre lord dei clan MacGuffin, Macintosh e Dingwall, che suo padre governa, presenteranno ciascuno il loro primogenito come pretendente alla sua mano. Essi dovranno partecipare a dei giochi e il vincitore potrà fidanzarsi con Merida. La ragazza è contrariata, ma sua madre non la ascolta e insiste che è suo dovere accettare la tradizione. All’arrivo dei tre clan, Elinor annuncia la prossima apertura dei giochi. Quando la madre afferma che solo il primogenito delle famiglie nobili può gareggiare, Merida decide di partecipare per vincere la sua stessa mano. Poiché spetta a lei la scelta della disciplina in cui i pretendenti devono gareggiare, Merida sceglie il tiro con l’arco, disciplina nella quale eccelle. Merida infatti centra tutti i bersagli, umiliando i pretendenti e offendendo i capi dei clan e la madre. Durante il litigio che ne segue, Merida taglia l’arazzo fatto dalla madre, che rappresenta la loro famiglia, e Elinor, ferita e infuriata, getta l’arco di Merida nel fuoco. Merida scappa nella foresta assieme al suo cavallo Angus, dove vede apparire nuovamente i fuochi fatui. Seguendoli, arriva nella bottega di una vecchia intagliatrice, che è in realtà una strega. In cambio del suo ciondolo, Merida chiede alla vecchia un incantesimo che sia in grado di cambiare la madre e quindi il suo stesso destino. La strega l’assicura che il destino di Merida cambierà, quindi prepara un dolce magico, che dovrà venire mangiato dalla madre, ma dimentica di dirle in che modo la madre di Merida cambierà con l’incantesimo. Dopo essere tornata al castello, Merida fa mangiare il dolce magico alla madre. Inaspettatamente, Elinor si trasforma in un orso. Un’ora dopo essere fuggite dal castello, madre e figlia cercano la strega, che però ha lasciato la baita dove abitava. Da un messaggio lasciato per lei Merida scopre che mancano solo due giorni per far tornare Elinor alla sua forma umana, sennò l’incantesimo diverrà permanente. La strega, essendo però buona, suggerisce anche il modo di spezzare l’incantesimo: ricucire lo strappo che l’orgoglio ha causato.

Il mattino seguente, Merida ed Elinor vanno al fiume a pescare i pesci. Durante il tempo passato insieme, le due imparano a conoscersi e a divertirsi. Elinor però inizia a dare i primi segni che l’incantesimo la sta trasformando completamente in un orso e aggredisce Merida, pur fermandosi in tempo. Poco dopo riappaiono i fuochi fatui. Seguendoli, Merida e sua madre giungono a una grotta, in realtà una sala del trono. Qui Merida capisce che la storia che sua madre le raccontava sempre (quella di quattro fratelli di cui il primogenito, avido di potere, finisce per fare la guerra agli altri e per condurre in rovina il suo regno) è realtà, e che il primogenito è stato trasformato nell’orso Mor’du. L’orso, nascosto tra le rovine della sala del trono, attacca madre e figlia, che riescono a mettersi in salvo. Merida suppone che lo strappo di cui la strega parlava sia lo strappo nell’arazzo di sua madre. Tornano allora al castello e vi penetrano di nascosto, trovando i clan che si azzuffano tra loro nella sala del trono. Merida, nel tentativo di distrarre i presenti per far raggiungere a sua madre la stanza dell’arazzo, riesce a riappacificare i clan e a convincere i capi a lasciare i principi primogeniti liberi di sposarsi con chi desiderano. Una volta riappacificati i clan, Merida e l’orsa Elinor si rifugiano nella stanza, dove cercano di riparare lo strappo nell’arazzo. Sopraggiunge però Fergus, che vedendo i vestiti strappati di Elinor e l’orsa, crede che la moglie sia stata uccisa da quest’ultima e l’aggredisce. Elinor fugge nel bosco inseguita dal marito e dai suoi uomini, mentre Merida viene chiusa nella sua stanza. Grazie ai tre fratellini e dopo aver ricucito l’arazzo, Merida raggiunge il bosco dove il padre, accompagnato dai guerrieri del clan, ha circondato la madre: lì riesce a evitare la morte della madre per mano del padre, difendendola. Subito dopo però Mor’du li attacca. Elinor lotta con lui e infine è quest’ultima a trionfare, uccidendo il cattivo Mor’du. Lo spirito del malvagio orso ritrova la pace da uomo-fantasma e diventa un fuoco fatuo. Nonostante l’arazzo sia integro, l’orsa non si ritrasforma in Elinor. Merida quindi abbraccia sua madre e le dice che la rivorrebbe come prima e che le è grata per tutte le volte che le è stata accanto. Infine dichiara di volerle bene. Questo era lo strappo da sanare, non quello dell’arazzo, così Elinor finalmente torna umana, anche i tre cuccioli d’orso ridiventano vivaci bambini e corrono tra le braccia di papà Fergus. I lord tornano a casa propria e Merida sarà erede single al trono, cosa che sua madre questa volta accetta.
C’era una volta Mor’du primogenito dei quattro figli adolescenti di un re della Scozia, 30 anni prima. Alla morte del padre, il regno venne diviso equamente fra la sua progenie. Pieno di avidità, tuttavia, Mor’du mosse guerra ai i suoi fratelli: sperando di volgere le sorti della guerra a suo favore, il principe andò dalla strega chiedendole un incantesimo che gli donasse la forza di dieci uomini: e la strega gli diede una pozione da bere, ma lo avvertì che avrebbe dovuto fare una scelta: o fare ammenda, riconciliandosi con i suoi fratelli, o subire un brutto destino cercando di realizzare il suo obiettivo. Mettendo in scena una falsa tregua, Mor’du bevve la pozione trasformandosi in un orso senza ascoltare i consigli della saggia strega. Infatti, invece di riparare i legami familiari lacerati dal suo orgoglio, il principe accettò la sua nuova forma ed uccise i suoi fratelli nella sala del trono, e i loro eserciti, compresi donne, bambini e neonati, cosa di cui anche la strega rimane dispiaciuta e sconvolta. Cercò poi di comandare il suo esercito per governare il regno, ma i soldati, che non avevano ucciso nessuno e non approvavano la sua crudeltà, lo videro solo come una creatura selvaggia. Lui, divenuto dopo due giorni un orso anche di carattere e non ricordando più niente (poiché non aveva fatto ammenda dei suoi crimini in quei due giorni di tempo), attaccò dunque i suoi ex uomini, ma questi lo sconfissero, facendo crollare il suo castello in pezzi e dividendosi poi in quattro clan (Dun Broch, Macintosh, MacGuffin e Dingwall). I membri del clan principale, Dun Broch, nominarono re uno dei soldati adolescenti del popolo, Fergus, che costruì un nuovo castello col villaggio, lontano dalla foresta, sposò una bella e umile ragazza, Elinor, facendone la sua regina e comandando i capi degli altri clan, nominati lord secondari. L’orso, chiamato Mor’du per la sua storia, finì per vagare intorno alla zona nella foresta, rompendo la pietra dove era raffigurato con la sua famiglia e vivendo tra le rovine del suo vecchio castello distrutto.

Merida

http://www.pngall.com/wp-content/uploads/2017/03/Merida-Free-PNG-Image.png
«In ogni leggenda c’è sempre un pizzico di verità.»


- Scozia, V secolo. Il giorno del suo sesto compleanno, la piccola principessa Merida riceve in dono dal padre, re Fergus di DunBroch, un arco, anche se la madre, la regina Elinor, non è d’accordo. Mentre è nella foresta per recuperare la freccia da lei precedentemente scoccata, Merida vede dei fuochi fatui, particolari energie magiche che conducono verso il proprio destino. Dopo essere tornata dai genitori, i tre vengono attaccati dal malvagio orso nero Mor’du, che il padre affronta per dare il tempo a Merida ed Elinor di fuggire. Durante il combattimento, la bestia recide la gamba di Fergus, che verrà poi sostituita con una di legno. Dieci anni dopo Merida è una ragazza coraggiosa, ribelle e sognatrice ed è diventata sorella di tre pestiferi gemelli, Harris, Hubert e Hamish. È inoltre diventata un’arciera infallibile e porta sempre con sé l’arco regalatole dal padre quando era bambina.

graphic by @bookaddicted.
27.12.2018.


 

 

 

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